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domenica 1 maggio 2011

Sirte, Tripoli, Banghazi, Tobruk, come...Guernica

Il 26 Aprile 1937, l'aviazione falangista, con aerei e piloti tedeschi, attaccò e rase al suolo la cittadina basca di Guernica, uccidendo in poche ore circa 2000 persone. Dal punto di vista militare, Guernica era un obbiettivo del tutto insignificante, ma l'azione, svoltasi in un giorno di mercato, servì a realizzare una strage d'innocenti, per seminare tra la popolazione un nuovo grado di angoscia e spavento e sperimentare così una inedita tattica di guerra aerea: il bombardamento a tappeto.
Il grande Picasso, che voleva esprimere la bestialità e brutalità dell'uomo e la condanna in ogni sua forma per le guerre e per i reggimi dittatoriali, non permise, che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo...
Oggi come allora, le città libiche vengono poste sotto assedio, sia dal colonello Gheddafi che dalla coalizione della Nato. Oggi in un raid aereo su Tripoli, un figlio del colonnello e tre nipoti sarebbero rimasti uccisi... e di questi, come di tutti i civili che giornalmente perdono la vita non possiamo restare indifferenti...
Come tutti i dittatori, anche questo infatti non fa eccezione...; avrebbe potuto rinnovare il proprio paese in maniera democratica, anche conservando per se la leadership,  per poi passare in maniera graduale il potere ad una consulta popolare...
Ed invece, come i suoi predecessori, vedi per ultimo Saddam Hussein, verrà certamente condannato e giustiziato dal suo stesso popolo! Quei poveri sventurati, che ancora lo inneggiano, davanti alle televisioni gestite ancora dalle autorità, ovviamente saranno i primi a festeggiare appena tutto sarà terminato...e speriamo di non dovere assistere ad un ricorso di Piazzale Loreto...
Purtoppo comuque, chi piange oggi i propri figli sono coloro, che non potendo andare via, subiscono le più gravi perdite, come le madri che piangono i propri figli... vite distrutte, sia per chi se nè andato, che per coloro che rimangono a dover vivere in maniera disperata...; Ormai, non ci resta, che sperare che presto, possa terminare questa guerra fratricida ed inizi per questo popolo, una nuova possibilità, per loro e  per le generazioni future...

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