Translate

mercoledì 18 dicembre 2024

Dialogo tra genitore e figlio: un confronto pungente tra due visioni opposte della vita e del lavoro.

Genitore: "Una volta tanto... non riesci a mettere al secondo posto quello che tu desideri, rispetto a quello che io desidero per te? Perchè in base a quello che mi dici dubito che tu possa avere le idee chiare a proposito delle tue intenzioni...

Figlio: Ah no... purtroppo per te le ho chiarissime; è una questione di atteggiamento: io desidero un lavoro che mi consenta di prendere dei criminali e farli finire in galera, a prescindere da quello che guadagno, il tuo lavoro viceversa consiste nell'esatto contrario, già... tu aiuti i criminali a uscire di galera,  in funzione a quello che guadagni!!!".

Il dialogo di cui sopra, seppur rielaborato, trae in parte ispirazione da un libro di Giorgio Faletti, un dialogo che mette in evidenza un conflitto profondo che ormai troppo spesso si verifica nelle famiglie italiane: il contrasto tra generazioni, non solo nei desideri e nelle aspirazioni, ma soprattutto nei valori!!!.

In questo caso, il genitore rappresenta un passato compromesso, segnato dall'adeguamento a un sistema diffuso di corruzione e clientelismo. Una scelta di vita che, forse, gli ha garantito stabilità economica o sicurezza, ma che ha sacrificato ideali e integrità. 

Il figlio, invece, incarna una prospettiva di cambiamento: desidera un lavoro che rispecchi i suoi valori di legalità e giustizia, rinunciando persino alla sicurezza economica pur di perseguire un obiettivo più alto.

Ed allora, come può un figlio costruire un futuro basato su principi di giustizia, quando il genitore, con le sue scelte passate ha rappresentato di fatto un esempio opposto?

Il genitore ora sentendosi forse giudicato o in difetto, tenta di imporre il proprio punto di vista, con la convinzione che la sua esperienza gli conferisca una posizione di autorità morale.

Ma è possibile quindi trovare un equilibrio? Può un genitore riconoscere i propri errori e quindi sostenere un figlio che sceglie un percorso diverso?

Oppure il figlio, pur con valori opposti, può imparare ad accettare il genitore come il prodotto di un sistema che spesso obbliga a compromessi?

Questo dialogo è uno spunto per riflettere sulle dinamiche familiari, sulle scelte morali da intrapprendere e su quanto ancora il passato possa influenzare il futuro.

Se volete, ditemi, cosa ne pensate e soprattutto se possa esistere un punto di incontro tra visioni così opposte?

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Note sul Blog "Liberi pensieri"

Disclaimer (uso e condizioni):

Questo blog non rappresenta una “testata giornalistica” in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, pertanto, non può considerarsi “prodotto editoriale” (sottoposto alla disciplina di cui all'art. 1 co.3 legge n.62 del 2001).

Gli articoli sono pubblicati sotto Licenza "Blogger", dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l'Autore), che non vi sia alcuno scopo commerciale e che ciò sia preventivamente comunicato all'indirizzo nicolacostanzo67@gmail.com

Le rare immagini utilizzate sono tratte liberamente da internet, quindi valutate di “pubblico dominio”, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog al seguente indirizzo email:nicolacostanzo67@gmail.com, che provvederà alla loro pronta rimozione.

L'autore dichiara inoltre di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.

Per qualsiasi chiarimento contattaci

Copyright © LIBERI PENSIERI di Nicola Costanzo

I Blog che seguo