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venerdì 8 dicembre 2017

L'appunto dimenticato di Falcone: “Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano“

Come può essere che un appunto così importante, resti per trent'anni dimenticato. 
Sembra che l'appunto facesse parte di un block-notes utilizzato forse durante un interrogatorio e poi, chissà per quale motivo è rimasto lì... disperso tra tutte quelle carte che stranamente non sono andate ancora distrutte...
Vi starete chiedendo cosa vi fosse scritto in quell'appunto di così rilevante...
Ecco, c'è scritto: “Cinà in buoni rapporti con Berlusconi. Berlusconi dà 20 milioni a Grado e anche a Vittorio Mangano“!!!
La calligrafia sembra essere proprio quella del giudice Giovanni Falcone e sono state trovate all'interno di quello che è stato proprio l’ufficio del magistrato, nel palazzo di giustizia di Palermo, una stanza che è diventata ormai da tempo... un vero e proprio un museo... 
A fare la scoperta, è stato proprio uno dei suoi più stretti collaboratori del magistrato, Giovanni Paparcuri, che dopo essere andato in pensione, accoglie in quel “bunker” del pool antimafia, proprio i visitatori...
Nel fare ciò, alcuni giorni fa, stava sfogliando alcuni scritti di Falcone, conservati come riportavo sopra in quel museo, contenevano vecchie dichiarazioni del pentito Marino Mannoia... all'improvviso, si è imbattuto in quell'appunto che parla di Berlusconi!!!
Veramente assurdo che nessuno se ne  fosse accorto prima... ecco quindi che Paparcuri ha immediatamente informato la Procura. 
Quelle frasi scritte, non fanno altro che dare seguito a quanto più volte, proprio il sottoscritto ha evidenziato e cioè confermano quanto già emerso, nel processo al co-fondadore  Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva, a sette anni di carcere, proprio per concorso esterno a Cosa nostra... 
Difatti, proprio recentemente, i Sig.ri dell'Utri (che proprio stamani ha minacciato lo sciopero della fame...) insieme al "Cavaliere", sono stati nuovamente iscritti dalla Procura di Firenze, quali indagati per le stragi di mafia del 1993, come possibili mandanti occulti, per gli attentati di Firenze, Roma e Milano...
D'altronde come dimenticare quanto dichiarato dal defunto "capo dei capi" di cosa nostra, Totò Riina, che più volte ha negato quelle stragi, dichiarando di sentirsi un "parafulmine", già un "capro espiatorio" per coprire i veri mandanti, probabilmente da ricercare in altri ambienti, diversi da quella associazione criminale...
Ma ritorniamo all'appunto... chi è Gaetano Cinà, indicato “in buoni rapporti con Berlusconi”???
E' certamente un mafioso, sembra essere stato molto amico di Dell'Utri; è l’uomo che nel 1987 annuncia proprio all'amico per telefono, l'arrivo al capoluogo milanese di una enorme cassata... con sopra il simbolo della Fininvest. 
Analoga situazione è quella di Gaetano Grado, affiliato a "cosa-nostra" e frequentemente presente negli anni 70' nella regione lombarda, dove come sappiamo, era presente il noto mafioso e "stalliere" Vittorio Mangano, divenuto fattore della villa di Arcore... 
Nulla di nuovo, sono elementi già a conoscenza di tutti, se non fosse che lo stesso pentito, si sia poi astenuto -quando interpellato- di riferire sul cavaliere, già... “non ricordo, sono anziano e malato... e poi non posso rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa” e nel processo Dell’Utri, lo stesso pentito, si è avvalso della facoltà di non rispondere!!!
Dai documenti emersi nei procedimenti sembra che il boss Stefano Bontate, capo di Francesco Mannoia, avesse incontrato nei primi anni 70' proprio Berlusconi, grazie alla mediazione di Dell'Utri... e difatti la Cassazione riconobbe che Berlusconi stipulò un patto di protezione con quella associazione criminale, per scongiurare eventuali sequestri di persona a se o ai suoi familiari, ed anche per evitare danneggiamenti ai ripetitori tv posti in Sicilia...
Lo stesso boss Totò Riina, intercettato in carcere dichiarava: “A noi altri ci dava 250 milioni ogni sei mesi”!!!
Una cosa è certa... su quel periodo c'è ancora molto da scoprire... e certamente qualcuno è riuscito ad approfittare di quel periodo e certamente di quell'allora particolare condizione politico-istituzionale...
Chissà forse, in quel periodo di terrore, qualcuno ha utilizzato quelle bombe in maniera precisa e puntuale, affinché si generasse in ciascuno di noi, l'opinione che gli uomini di quel nostro Stato, fossero non solo deboli, ma anche collusi con quel sistema deviato e criminale e che ci fosse quindi bisogno, di un totale cambiamento... 
Circostanza quest'ultima... che di lì a poco, è propriamente avvenuta, con l'eliminazione politica di gran parte di quei partiti e di molti suoi interlocutori e con l'avvento quindi di nuovi cosiddetti "paladini" e/o "cavalieri", che si sono posti, agli occhi degli Italiani, come gli unici capaci di guidare questo nostro paese e di contrastare la criminalità organizzata...
Quanto accadrà successivamente, servirà esclusivamente ad occultare quanto realmente accaduto... Già... tutto finirà per essere sepolto nel dimenticatoio, come peraltro quest'ultimo appunto del giudice Falcone...
Chissà, non è detto che un giorno possa anche riaffiorare l'Agenda rossa del collega Borsellino...  

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