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giovedì 18 giugno 2020

Quante mancate denunce si nascondono dietro quelle attività imprenditoriali colpite dalla criminalità organizzata???

E' fondamentale comprendere dalle inchieste giudiziarie, quali società vengono prese di mira da parte delle organizzazioni criminali e in quale percentuale si può dividere l'incidenza che ciascuna attività imprenditoriale subisce...   
L’analisi dei settori economici dimostra difatti un forte interessamento verso talune categorie a scapito di altre e consente quindi di cogliere quali sono maggiormente appetibili e quindi più adatte a subire quelle pratiche estorsive... 
Dall'immagine allegata potete comprendere come gli imprenditori edili rappresentano le principali vittime del racket, costituendo da soli, più del 40% del totale imprenditoriale...
Seguono quindi il settore della ristorazione, comprendente attività quali bar, ristoranti e pizzerie (19%) e quel settore (definibile in senso lato) del divertimento, tra sale gioco e night club, ed infine i servizi di pulizia e facchinaggio (7%). 
La circostanza che però più fa discutere e quella relativa alla figura successiva, di come ahimè, in base ai dati evidenziati, emerge un problema tante volte denunciato da molti esponenti della magistratura inquirente e cioè la presenza di un numero esiguo di denunce da parte degli imprenditori estorti... 
Sono soltanto 3 gli imprenditori su 60, corrispondenti al 5%, che pongono fine a quelle intimidazioni, decidendo di rivolgersi alle forze di polizia... 
Se poi si analizza il territorio nazionale, si scopre come su tre, due sono di origine meridionale,  mentre il terzo imprenditore è da considerarsi del centro-nord...
Un quadro quindi diversificato della diffusione del fenomeno estorsivo: al Nord solo alcune zone della Lombardia e del Piemonte ed Emilia-Romagna, dimostrano numeri importanti, viceversa altre regioni sono caratterizzate da un livello di presenza mafiosa minore, anche se non sono del tutto trascurabili, come in Valle d’Aosta e Veneto, dove se pur immuni dal fenomeno mafioso, sono stati comunque sintomatici della diffusione di una criminalità locale, che ha condizionato quei territori...
Viceversa nel meridione la presenza di quelle organizzazioni criminali è fortemente radicata e la maggior parte dei suoi imprenditori, dimostrano di essere soggiogati da quei metodi coercitivi...
D'altro canto va detto come quelle azioni intimidatorie, nel corso degli anni, non si sono minimamente attenuate, evidenziando quindi la totale indifferenza a leggi e pene dello Stato che si sono dimostrate finora... per lo più inutili!!!
Come ripeto spesso... tutto parte dalla cultura e se non si cambia quella difficilmente si potranno vedere risultati, ma per far questo gli imprenditori devono sentirsi sicuri, non devono pensare di essere protetti, camminare con la scorta, trasferirsi verso qualche ignota località, per non dover rinunciare alla propria attività!!!
No... non funziona così, già... non può essere questa la strada giusta!!!
Lo Stato deve dimostrare di saper fare lo Stato, altrimenti tutte le procedure messe in atto servono soltanto a fare il "nulla", come direbbe qualcuno... il vuoto assoluto e tutto continuerà com'è sempre: da una parte la criminalità organizzata e dall'altro quei poveri onesti imprenditori costretti a subire!!!
Scusa... e lo Stato??? Ah... si lo Stato... è sempre lì che osserva quanto accade!!!  

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