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venerdì 12 giugno 2020

Chi pecora si fa, il lupo se la mangia...

Non riuscirò mai a comprendere perché le persone si comportano come tante pecore...
O meglio... potrei anche provarci - certo, con grande sforzo - a comprendere quei loro comportamenti, ponendoli in un periodo della vita nel quale essi forse sono stati costretti a sottomettersi e a manifestare quel proprio stile di vita "asservito" a causa di qualche grave difficoltà.
Ma quando tale circostanza è stata superata, cosa spinge ancora quei soggetti ad essere parte di quel gregge piuttosto che il pastore che guida le pecore?
Non saprei che dire... sin da ragazzo ho fatto di tutto per essere diverso anche dai miei stessi amici o compagni di scuola. Sono sempre stato un "ribelle", forse perché già intuivo come loro stessero cercando una sorta di scorciatoia per raggiungere i loro obiettivi prestandosi a tutte quelle forme odiose di adulazione, iniziando a genuflettere quel proprio "Io" alle richieste altrui... 
Difatti, nell'osservare molti di loro, ho scoperto come essi fossero "inquadrati" in quel sistema (lo stesso che quotidianamente denuncio) e di come questi vivono la loro vita barattando moralmente se stessi con banali richieste. 
Una forma di sottomissione, oserei dire prostituzione, alle stesse decisioni dei propri familiari, anch'essi vittime di questo sistema compromesso, "pecore" sottomesse a un mondo che vedeva la politica e i suoi referenti del partito DC, come l'unica possibilità di ottenere la loro massima aspirazione...il cosiddetto posto fisso.
Se solo ripenso al sottoscritto quando venne chiamato a sostenere nella capitale un colloquio presso la "Banca di Roma" - da premettere che la proposta fu fatta soltanto per esigenze aziendali, dal momento che mio padre era in quel periodo ammalato poiché colpito da un infarto cardiaco - ed allora gli proposero di far entrare il sottoscritto al suo posto...
Ah... ricordo ancora quel colloquio, li invitai a dirigersi a "quel paese". Ci fu un momento in cui dissi a quelle tre menti che il mio stipendio di allora era la somma dei loro tre messi insieme (ero difatti il responsabile dell'impresa "Edilizia Civile ed Industriale" dell'Ing. Emanuele Rimini - il quale era per il sottoscritto come un padre - egli prima di partire per Roma mi disse... ridendo: so già come finirà!!! 
Quei tre raccomandati (deficienti) pensavano che mi stessero facendo un favore, come se nel corso della mia vita, la mia massima aspettativa fosse di entrare in Banca... nulla da togliere a quell'impiego certamente dignitoso e rispettabile, ma in quel momento lontano dagli interessi del sottoscritto, in quanto desideravo poter ampliare i miei orizzonti, in primis nelle regioni italiane e poi oltre i confini alla ricerca di nuovi paesi del mondo.
Sicuramente alcuni di voi non crederanno a questa storia, ma per fortuna non ho mai dovuto dimostrare nulla agli altri, per di più sono sicuro che i figli di alcuni colleghi di mio padre leggendo questo post ricordano quanto accaduto. Qualcun altro come un mio caro amico, non più fra noi, Luca Taffara - che ricordo con piacere in questa circostanza-  da lassù starà sorridendo ricordando l'episodio.
Ma perchè vi ho raccontato tutto questo? Per non dimenticare che nella vita si può sempre scegliere, anche per non doversi pentire successivamente. Non serve a nulla accettare quanto - senza alcun merito - ci viene proposto. La vita ci offre una serie di alternative e di possibilità che forse neppure noi immaginiamo. 
Come ripeto spesso alle mie figlie, si può essere se stessi e distinguersi oppure seguire la massa e adeguarsi ad essa. 
Due comportamenti sicuramente in antitesi ma d'altronde non si può pensare di cambiare la propria indole, dimostrarsi ingestibili, quando si sa di essere una “pecora”!!!
Guardatevi allo specchio, esaminatevi ogni giorno, siate autocritici e ditemi cosa vedete, quale grande traguardo avete raggiunto emotivamente e quale prezzo avete pagato per poter ottenere una qualità di vita migliore, che vi fa sentire così importanti....
se avete dovuto accettare compromessi o dare pugnalate ai vostri colleghi per sopravanzarli...
Ed ancora, quanti di loro - nel profondo - vi reputano delle brave persone oppure vi considerano viscidi lecchini disonesti...
Molti di voi hanno scelto le scorciatoie, certo la strada più facile con meno problemi, poche salite e un percorso ripido e in discesa, ma ciò che vi siete persi non lo saprete mai e sarebbe inutile pretendere di ritornare indietro. 
Continuate quindi ad essere voi stessi, a seguire la massa, a guardare con invidia coloro che mostrano la propria unicità... tanto voi, pur arrivati all'apice di quella scrivania, rimarrete sempre perdenti...
Ma tranquilli, la vostra fortuna è che anche con il "coronavirus"... lo stipendio vi verrà pagato, anche perché non saprei proprio come potreste fare altrimenti...
Probabilmente quanto ho raccontato porterà qualcuno di voi ad odiarmi e a parlare male, ma conta poco, resto dell'idea che o se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli!!!

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