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lunedì 24 ottobre 2022

A breve tutti i trasporti si potrebbero fermare...

Ho ricevuto su "Whatsapp" un interessante post del mio amico Giorgio Petrolo che mi permetto di riproporre perché evidenzia un evidente rischio con il quale a breve tutti noi potremmo essere costretti a dover convivere, in particolare il comparto del trasporto su gomma che vede la miscela iniziare a scarseggiare e soprattutto a costare sempre di più!!!

Trasporti su gomma, e quindi grande distribuzione, a rischio stop nel nostro Paese: tir e camion potrebbero presto restare fermi a causa dell’esaurimento delle scorte di AdBlue, una specifica miscela utilizzata per alimentare i motori diesel riducendone le emissioni inquinanti. 

Se ciò dovesse verificarsi, non si potrebbero evitare delle preoccupanti ripercussioni per quanto concerne lo spostamento di merci e beni di primo consumo.

Come anticipato, si registra infatti nelle ultime ore un’allarmante carenza di AdBlue, soluzione sintetica composta per il 32,5% da urea a elevata purezza e per il 67,5% da acqua demineralizzata, utilizzabile esclusivamente nei motori diesel: grazie al suo utilizzo è possibile ridurre del 90% le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico.

All’origine del problema c’è anche il blocco della produzione da parte della società chimica tedesca di Wittenber Skw Piesteritz, che si occupa di produrre, per l’appunto, AdBlue e anidride carbonica. Un blocco della produzione, peraltro, motivato proprio dal pesante caro energia registrato negli ultimi mesi.

Visto il recente stop della Yara Italia di Ferrara, società anch’essa specializzata nella produzione della miscela e di anidride carbonica, il timore è che pesanti ripercussioni possano ripetersi ancora una volta nel nostro Paese, come già accaduto per il blocco delle “bollicine” e dell’acqua frizzante. Stavolta le conseguenze si abbatterebbero sul comparto del trasporto merci su gomma.

Infatti, come denunciato da Assotir, l’approvvigionamento di AdBlue è sempre più difficile, anche a causa dell’aumento notevole dei costi: rispetto ai 30/36 centesimi al litro di due anni fa, oggi si è arrivati fino a 1,20 euro. “Se è vero che, trattandosi di un additivo, non lo si consuma nelle stesse quantità del gasolio”, spiega l’associazione, “va comunque di pari passo con il diesel, i cui prezzi pure si sono impennati”. 

In effetti proprio nei giorni scorsi era stata l’Associazione italiana delle imprese di trasporto a denunciare che “dal 7 al 12 ottobre, il prezzo del gasolio è aumentato di ben 20 centesimi al litro”, in misura nettamente superiore rispetto a quello della benzina. Una situazione insostenibile, che ha spinto anche Assotir a chiedere un urgente intervento al governo, con l’aggiornamento delle” tariffe minime, ferme a febbraio nonostante la violenta impennata del costo del carburante”.

Già... come detto, oramai, il prezzo della miscela, che può oscillare a seconda della maggiore o minore qualità, è salito fino a 1,20 euro per litro. Per percorrere circa 100 chilometri, un tir necessita di almeno 2 litri di AdBlue.

E quindi, con lo scopo di incentivare il suo utilizzo, al momento, è stato riconosciuto un credito di imposta del 15% sulle spese al netto dell’Iva sostenute nel 2022 per l’acquisto del composto, dedicato solo ai veicoli di categoria ecologica euro 5 o superiore. 

La richiesta di Assotir, per evitare un aggravio della situazione, è quella di prorogare con urgenza gli incentivi, d'altronde - i motori diesel Euro 5 ed Euro 6 che utilizzano AdBlue sono anche quelli meno inquinanti .- lamenta l’Associazione”: in questo modo si tendono a penalizzare di più quelle aziende che hanno effettuato pesanti investimenti per ridurre l’inquinamento e che ora viceversa si trovano a dovere sopportare costi esorbitanti!!!

Immaginate: niente trasporti... nessuna merce, in particolare nessun bene di prima necessità, ciò comporterà nei cittadini quelle manifestazioni di panico e violenza con l'assalto ai supermercati e a tutte quelle piccole attività commerciali!!!

Oltre agli aumenti esponenziali di energia, ci mancava il rischio di rimanere a secco, se sono queste le premesse, non posso che preoccuparmi per questo 2023 certamente nefasto!!!

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