Non importa se per tutta la vita hanno parlato solo di calcio, gossip o reality show: basta un contratto con un editore compiacente, ed eccoli lì, autori di romanzi, "memoir", riflessioni filosofiche che non hanno mai avuto.
Eppure, i libri escono... e qualcuno - solitamente scialbi fan, esigui follower o per lo più familiari e/o amici - li compra.
Il sospetto, più che legittimo, è che dietro quelle copertine patinate si nasconda un esercito di "ghostwriter", professionisti dell’ombra che trasformano quelle chiacchiere da backstage in prosa stampata.
Non sarebbe un problema, se non fosse che questa pratica svuota ancora di più un mercato editoriale già allo sfascio, dove l’unico vero valore non è più la scrittura, ma il nome posto in copertina.
Che sia un calciatore, un influencer o un comico di terza serata, poco importa: l’importante è che il pubblico riconosca la faccia, anche se poi il contenuto, è puro cartone pressato!!!
E qui viene il bello. Perché mentre questi "libri-fantasma" vivono il loro breve momento di gloria (di solito lo spazio di una stagione, tra una presentazione imbarazzante e un tweet promozionale), migliaia di testi scritti da autori veri, finiscono ahimè nel dimenticatoio.
Già... perché senza notorietà o dovrei aggiungere la parola "soldi", sì... senza alcuna mirata promozione, tutto si riduce esponenzialmente di numero, quello che nessuno legge.
Difatti molti di questi libri diventano carta straccia ancor prima di essere stati sfogliati, sepolti sotto montagne di “opere” firmate da chi, viceversa, non ha mai letto neanche un libro, quantomeno mai fino alla fine.
La verità è che scrivere è un mestiere, non un hobby per annoiati, mediocri, vuoti o dilettanti (certamente senza arte né parte) eppure, in quest’epoca di contenuti "usa e getta", la differenza tra chi sa scrivere e chi no, si è volatilizzata.
Basta avere un seguito, un amico di un amico editore, ed ecco ottenuto l'aggancio, cui si somma un poi un po' di faccia tosta (e forse qualche concessione in più...) ed allora, anche l’ultimo degli analfabeti funzionali può fregiarsi del titolo di “autore”, p0eccato che, a conti fatti, di quel libro non resterà nulla, già... nemmeno il ricordo.
E forse è proprio questo il punto: in un mondo dove tutto è merce, anche la letteratura è diventata un prodotto a scadenza breve. Una volta esaurito il clamore iniziale, finisce nel dimenticatoio, insieme alle carriere di chi l’ha “scritto”.
E mentre i "ghostwriter" continuano a lavorare nell’ombra, i veri scrittori sopravvivono ai margini, in attesa che qualcuno si accorga che, sotto tutta quella polvere, c’era ancora qualcosa da leggere...
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