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lunedì 30 giugno 2014

Diplomato... ed ora???

Con gli esami in corso, i nuovi diplomati non hanno ancora deciso cosa fare...
Ora, bisogna scegliere il proprio futuro, ma i ragazzi sono ancora indecisi, se cercarsi un posto di lavoro o se continuare con l'università.
I dati che ne derivano, sono ambedue terribili, in quanto il primo rappresenta - non soltanto per loro - ma per la stra-maggioranza dei giovani, un problema di difficile soluzione, per la già alta percentuale - siamo intorno al 35% - che oggi tra i giovani, rappresenta nel meridione la percentuale dei disoccupati...
Non dobbiamo dimenticare inoltre di alcune cause che condizionano principalmente il ricambio generazionale.
In primis, questa crisi che ancora ci sovrasta e che non permette alla imprenditoria di spiccare il volo, con politiche di rinnovamento attraverso acquisizioni di commesse e potendo dare così inizio ad eventuali nuove assunzioni.
Il mancato ricambio naturale generazionale, tra chi oggi è diretto verso la pensione e chi invece deve iniziare i suoi primi passi nel mondo del lavoro..., ecco che allora i primi, tentano di prolungare il proprio contratto, non soltanto per quella differenza economica che con la pensione andrebbero a perdere, ma soprattutto per evitare di chiudersi all'interno di quelle quattro mura casalinghe, che, se non si è disponibili a farsi coinvolgere in attività ludico/sociali, diventano con il passare dei giorni, le pareti della propria tomba.
Ed infine - anche se nessuno ne vuole parlare - poiché rappresenta la condizione peggiore - quella odiosa raccomandazione ( ripeto sempre... da non confondersi con la presentazione sia personale che del proprio Cv... ) , dove soltanto coloro che appartengono a quel sistema collaudato e ramificato politico/mafioso/clientelare, possono trovare sbocco nel mondo del lavoro... 
A tutti gli altri... non resta altro che aspettare invano!!!   
Ecco che allora in tanti decidono di proseguire e continuare i propri studi con l'università, ma quale e dove???
Secondo un articolo di qualche giorno fa del Sole 24 Ore, le nostre facoltà siciliane sono nella graduatoria a livello nazionale negli ultimi posti... con Catania 51° e Palermo 60° e non meglio vanno quelle private 15° su un totale di 16...
Ed allora ecco che in molti tentano - se pur tra mille problemi - d'intraprendere una sbocco professionale tramite la laurea...
Quindi, nuovi iscritti in medicina, ingegneria, materie umanistiche, informatica e lingue, nuovi disoccupati che si uniscono a a quelli già esistenti..., un numero che cresce a dismisura e che difficilmente troverà sbocchi in questo ns. territorio siciliano...
A dar seguito a quanto sopra, il 7% dei nuovi iscritti pensano già di fare nuove esperienze all'estero, altri desiderano trasferirsi in altre nazioni per imparare nuove lingue, ed altri ancora, sperano d'intraprendere una professione nelle nostre forze armate... 
Ovviamente la scelta finale, sarà fortemente condizionata dalla percentuale richiesta in prospettiva occupazionale e sarà così messa da parte, la passione e la propria inclinazione, a scapito di qualcosa di più pratico!!!
Non dobbiamo inoltre dimenticare, la preparazione limitata dei ragazzi... la vediamo da alcuni anni, attraverso i voti alla Maturità... 
La media supera a stento la sufficienza, aggirandosi tra il 66 ed il 70, mentre i voti più alti, quelli compresi tra il 71 e 85, vengono assegnati quasi sempre agli studenti dei licei. 
Una scuola quindi povera di cultura, di programmi, che non investe in ricerca, scarsa di risorse e contenuti, con un divario sempre più ampio, tra ragazzi e mondo del lavoro, con tagli sempre più indiscriminati, fatti questi, senza tener conto del contesto e tessuto sociale. 
Non dobbiamo meravigliarci se poi al Sud si perdono ogni anno studenti e docenti, in misura doppia ed anche tripla rispetto alla media dell'Ue..
Un paese che non riesce più a riprendersi, dove soltanto il 25% delle imprese crea domanda di lavoro, un paese che ha investito poco in cultura, istruzione, ricerca, innovazione, sia nel privato che nel pubblico, con il risultato opposto di avere contemporaneamente, troppo pochi laureati dove necessitano e molti laureati inutilizzati perché fuori mercato, costringendo così i giovani più preparati ad emigrare e nel contempo, a non garantire a quelli meno qualificati, alcuna possibilità nel mondo del lavoro. 
Un paese che non investe nella cultura e nei giovani, non è un paese credibile quando tenta proprio attraverso la voce dei suoi governanti, di parlare di prospettive...
Un paese fermo dove è in corso una pericolosa involuzione non solo culturale, ma anche sociale, economica e politica... 
Duole dirlo, ma questo ns. paese è ormai senza alcun futuro!!!
La scuola è divenuta la religione universale di un proletariato modernizzato e fa vuote promesse di salvezza ai poveri dell'era tecnologica...
Ivan Illich 

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