Proprio ieri avevo espresso un commento sul quotidiano online "SUD" sulla vergognosa vicenda della OIKOS SPA: "Finalmente, dopo l’ex Prefetto di Catania (Maria Guia Federico, recentemente trasferita a Campobasso), ci liberiamo anche di questi tre amministratori giudiziari (e/o commissari dopotutto gli incarichi sono per lo più affini…); il sistema fallimentare delle interdizioni antimafia, ha soltanto evidenziato come quegli incarichi clientelari siano serviti esclusivamente per suddividere parcelle stratosferiche (ai soliti amici), concedere posti di lavoro a parenti e familiari, distruggere quelle attività aziendali e per quanto realizzato (o meglio per quanto non compiuto) nessuno pagherà mai… Ne i giudici del Tribunale che li hanno incaricati (nel caso specifico l'ex Prefetto), ne i custodi giudiziari che avrebbero dovuto controllare… e ancor meno quei cosiddetti “amministratori” che il più delle volte… (per come si è dimostrato di giudiziario hanno ben poco...), hanno preferito andare a braccetto con quanti di fatto erano interdetti… Finalmente qualcosa sta cambiando… certo siamo ancora lontani dal rendere efficace quel sistema di prevenzione, perché innanzitutto bisogna fare una completa "pulizia” del sistema e di quei soggetti conniventi, mascherati da uomini delle Istituzioni!!! Comunque io sono fiducioso… qualcosa grazie ad alcuni coraggiosi procuratori (e/o sostituti procuratori) sta finalmente cambiando in questa nostra città e forse tra alcuni anni, si riuscirà a comprendere meglio quanto in questi anni è realmente accaduto!!!
Una cosa è certa, “In appena 18 mesi i tre commissari si sarebbero “autoliquidati” la bellezza di 1.347.280 euro [...] cui si sommano altri 142.000,00 euro per il pagamento d’incarichi professionali assegnati dagli amministratori straordinari a professionisti di loro fiducia per lo svolgimento di attività che in realtà si dovrebbero ritenere di competenza dell’organo di governo straordinario della società” (com. emmeci).
Una vera manna dal cielo caduta sulle tasche di quei commissari e di quanti (sicuramente) hanno girato attorno ad essi...
Sarebbe opportuno oggi comprendere cosa si sia fatto in concreto per quella società, quali vantaggi e/o miglioramenti abbiano apportato e se ora, alla fine di quel loro mandato, si possa valutare quel loro operato in maniera positiva o negativa e nel caso in cui emergesse questa seconda valutazione, non sia il caso di rivedere quel compenso ricevuto e se esistano le condizioni affinché questi signori, restituiscano gran parte di quanto percepito ( nel qual caso...) ingiustamente...
D'altronde la decisione del Consiglio di Giustizia amministrativa ha ribadito chiaramente (con propria ordinanza in sede giurisdizionale n.765), che i provvedimenti del prefetto di Catania Maria Guya Federico (con cui era stata emanata l'interdittiva antimafia) "non erano assistiti da motivazioni convincenti e sufficienti".
Nessuna "interdittiva antimafia" e di conseguenza nessun commissariamento: tutti a casa...
Comunque quanto accaduto, rappresenta l'ennesima vicenda squallida compiuta a danno di questa nostra città, ma a differenza di quegli abituali "attori", questa volta... (
ma ormai sta diventando una assidua consuetudine...), la responsabilità non è da ricercare in quella piovra "mafiosa", perché i tentacoli che ci stanno soffocando, sono quelli ben inseriti all'interno dei nostri apparati di gestione e controllo, che dovrebbero non solo essere al di sopra delle parti, ma soprattutto garanti di quella giusta e diligente, amministrazione della giustizia!!!
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