A seguito della puntata di ieri sera di Report sul caso Montante in cui è intervenuto il presidente della commissione nazionale antimafia Nicola Morra, proseguendo il giornalista di Repor ha realizzato due interviste a proposito dell'attentato fallito che Antoci subì la notte del 17 maggio 2016, episodio che hanno lasciato dubbi e di cui sono state archiviate le indagini da parte della Procura di Messina...
D'altronde, uno degli indagati chiamati a testimoniare, alle domande degli inquirenti rispose così: "Con chi parlavi... in paese, si parlava di politica, di un attentato falso"!!!
Ed ancora, l'ex dirigente di polizia Ceraolo ha rivelato che subito dopo l'attentato, il procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, chiede allo stesso, allora alla guida del commissariato di Barcellona, di sollecitare tutte le fonti più vicine alla cosca di Barcellona in merito all'agguato...
La risposta - secondo il Ceraolo - fu unanime e cioè che, le fonti legate a cosa nostra, riferirono che la mafia non c'entrava nulla e che si trattava di una "babbarìa"...
- Colgo l'occasione per riprendere la notizia sulla lettera intimidatoria, fatta pervenire alcuni giorni fa allo stesso Presidente (Antoci), ma di cui, sin dall'inizio, ho avvertito forti dubbi...
Sono le stesse perplessità che ho quando guardo in Tv alcuni sceneggiati girati qui da noi in Sicilia...
Mi accorgo come il più delle volte, gli sceneggiatori si prestano letteralmente a trasformare in siciliano... delle frasi italiane, mentre gli attori, nel recitare quei copioni, non possiedono quelle espressioni sintomatiche della nostro uso quotidiano... si capisce, o meglio noi siciliani capiamo, come quell'attore, non è... uno della nostra terra!!!
Analoga situazione ci capita anche tra di noi, tra conterranei appartenenti a diverse province... ecco ci si accorge come, gli idiomi, i segni, i movimenti sul viso e aggiungerei anche quegli stessi silenzi... sono annunciatori diversi, su quanto si voleva trasmettere...
Vi starete chiedendo, ma a cosa si sta riferendo...
Ecco, io penso (ovviamente non voglio sostituirmi a psicologi criminali o investigatore delle forze dell'ordine ben più preparati del sottoscritto) - lo dico sempre... sarà per questa mia mania di leggere continuamente "Legal-Thriller" o libri sulla mafia - che ho la sensazione di accorgermi di quanto forse ad altri sfugge... ed è quel sospetto che mi suggerisce che dice che qualcosa non va...
D'altronde debbo aggiungere che, nel corso della mia vita. non mi sono mai soffermato ad accettare quanto mi è stato visivamente proposto... anzi, ho sempre conservato quella propria indipendenza critica e morale, che ha fatto si di saper guardare oltre, rispetto a quanto formalmente prospettatomi...
Ritornando a quella lettera... se fosse stata scritta esclusivamente per il Presidente Antoci... almeno la prima parte, quella cioè che trasmetteva con violenza il messaggio che si voleva fare pervenire (anche se aggiungerò di seguito un'ulteriore perplessità...) poteva anche passare... ma, nel momento in cui il messaggio, ha coinvolto anche il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ecco che lì... si è commette l'errore di scrivere in Siciliano una frase "mafiosa"... che nessun mafioso avrebbe mai riportato così in modo semplicistico...
Sì... fa parte dello stesso copione di sopra... manca di quella peculiarità "siciliana" che un appartenente a quella associazione criminale avrebbe certamente espresso...
Non voglio minimamente riportate quell'epiteto dispregiativo (mancante...), che è dopotutto riportato in quelle frasi intercettate... e fa parte di quel naturale lessico inferiore, utilizzato da certi soggetti criminali, per indicare in modo denigratorio, colui che si vuole di fatto offendere!!!
Ed infine... quella S (di Scannato) scritta in modo maiuscolo... con quanta precisione si è voluto sottolineare il "verbo"... dimenticandosi nel contempo della prima consonante, la F, che doveva (questa certamente sì...) essere scritta in maiuscolo!!!
Per quanto sopra ritengo che questa lettera sia stata scritta da un mitomane... a cui non interessa minimamente colpire i Sig.ri indicati nella missiva...
Quegli altri (i mafiosi...) non scrivono... ma sparano, perché hanno in gioco interessi milionari e l'attentato compiuto dimostra difatti, come non siano tanto disposti a perderli!!!
Cosa aggiungere... da quasi fastidio scoprire (forse) d'aver avuto ragione!!!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.