E torniamo sempre al "bisogno di cretino" che ha la mafia, che viene ricordato proprio da Falcone nel suo libro "Cose di Cosa Nostra" con quell'apologo che fa riferimento a Frank tre dita... (Frank Coppola), i bisogni di "cretini della mafia"...
Di gente che non capisce... pronta... eserciti!!!
Che poi però hanno le magliette, ci hanno riportati i nomi sulle magliette, vanno a fare le fiaccolate e non capiscono... basta il primo che arrivi che gli parli di diritti umani e dicono: certo è vero...
Perché noi cosa abbiamo detto che i diritti umani non ci vogliono???
La domanda a cui bisogna rispondere è un'altra: "perché in questo Paese si parla di diritti umani solo per i boss mafiosi"???
Questa è la vera domanda...
Perché è chiaro che qui ci sono dei processi di costruzione di un'idea di legalità che nasce da un'esigenza sentita da persone che devono fare i conti con una punizione delle istituzioni e che hanno i mezzi attraverso i loro avvocati, e attraverso...
E poi mettiamoci anche alcuni magistrati di sorveglianza che secondo me non sanno neanche cosa amministrano, come sono stati possibili certe scarcerazioni, certe autorizzazioni come sono state possibili tanto che poi li hanno rimandati indietro e allora hanno sbagliato??? Possiamo sapere le persone che hanno sbagliato così gravemente se saranno sanzionate???
Perché un errore è possibile commetterlo in buona fede, ma 100 errori in cattiva fede non è possibile commetterli!!!
Questo è un tema importante... come vedete s'incomincia da una questione ma se la si affronta per davvero, il problema non è i diritti umani, il problema è come lo Stato si attrezza per combattere la mafia???
Quali sono le culture con cui le persone che rappresentano lo Stato nelle differenti funzioni si confrontano con un tema che sta facendo tremare il paese da più di un secolo e mezzo...
Quali sono le ragioni per cui nel diritto non nasce la cultura Antimafia e pure la mafia è il massimo avversario del diritto dello stato di diritto, ma il diritto non si occupa di mafia... perché???
Allora bisogna ragionare c'è anche una sociologia delle professioni che va considerata, c'è il problema della memoria... Io ricordo ero in aula quando venne approvato il 41 bis, ed eravamo un pomeriggio... entrò il Ministro della Giustizia Claudio Martelli terreo, perché il clima era ancora quello della strage, credo fossero passate due settimane, tre settimane dalla strage di via D'Amelio e accanto a me c'erano deputati alcuni molto legati (e devo dirlo) diciamo magistratura democratica contraria, io ho detto: sentite a me un Parlamento che piange per Borsellino e poi boccia la sua legge tre settimane dopo che è morto, sembra assolutamente inutile!!!
Ma è compatibile con stato democratico che chi è in carcere ordini l'assassinio dei suoi avversari e poi prendi a champagne e ostriche dopo che riceve la notizia che quella persona è stata uccisa??? Questo da parte della democrazia???
(Prof. mi permetta di aggiungere: forse i cretini della mafia!!!)
Concludendo:
Io sono entrato nel maxi-processo accusato come giustizialista, di essere giustizialista, andavo a chiedere giustizia per mio padre e mi accusavano di essere giustizialista è il giornale... "Il Giornale" di Montanelli - sempre celebrato - scriveva: ed ora gli orfani tacciano!!!
Queste sono le cose che per età nessuno sa, ma io che le ho vissute sulla mia pelle me le ricordo tutte, tutte!!!
Quello che mi dispiace è che se continui a parlare di "giornata della memoria", del bisogno della memoria, la memoria... la memoria… poi la memoria non c'è e si dissolve... come neve al sole, ammesso che sia il sole quello che abbiamo sentito in questi giorni…
Difatti, come non dare al Prof. Dalla Chiesa ragione su tutto, su quanto detto, già... una vera e propria lezione di vita, ancora grazie professore...
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