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giovedì 13 ottobre 2011

Sicurezza sul lavoro: Catania, capitale delle morti bianche!!!

"Catania, capitale delle morti bianche", titolano in questo giorni tutti i giornali...
Mi viene da " piangere " al pensiero che in tutti questi anni, ne sono passati quasi 17, da quel lontano 94' (quando venne pubblicato il famoso Dlgs.  626 e s.m.i di cui le ultime modifiche, inserite nel 2007 dal Dlgs.  257) e da quel periodo in cui veniva finalmente affrontato il problema della sicurezza ad oggi, i risultati sono rimasti eguali sotto il profilo delle vittime!!!
Il decreto legislativo 626/94 rappresentava la normativa di riferimento per aziende e impiegati, in quanto prescriveva le misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività, sia privati che pubblici.
Furono designate delle nuove figure, quali il Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (interno o esterno all'azienda), la nomina del medico competente, vennero designati i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato ed ancora si prevedeva la designazione dei lavoratori incaricati del pronto soccorso e dell'assistenza medica di emergenza...
Iniziò a redigersi il Documento di valutazione rischi, ed ancora, in tutte le aziende si dovette eleggere o designare ( direttamente dai lavoratori al loro interno), il rappresentante per la sicurezza (sino a 15 dipendenti), mentre nel caso in cui l'azienda avesse più di 15 dipendenti, il rappresentante per la sicurezza veniva designato dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali in azienda.
Il datore di lavoro dovrà assicurarsi che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni, ed ancora che le attrezzature di lavoro messe a disposizione del dipendente, debbano soddisfare le disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori stessi ad esse applicabili, ed infine vengono introdotte e pubblicate norme specifiche per quanto riguarda anche l'uso di attrezzature munite di videoterminali...
Gli anni son passati, le leggi migliorate, modificate, corrette, ecc..., siamo giunti infatti oggi al noto Dlgv. 81/08 e s.m.i. ( il cosiddetto Testo Unico...), ma la sostanza purtroppo non cambia...!!!
Si, gli incidenti soprattutto quelli mortali nei cantieri, non diminuiscono, e soprattutto non diminuiscono a Catania e controllando meglio le ultime percentuali fornite dall'Inail, ci accorgiamo che siamo fortemente  peggiorati!!!
Ora tutti coloro che avrebbero dovuto verificare che ciò non avvenisse sono lì a discutere, realizzano seminari, vengono invitati tutti coloro che svolgono e si occupano di sicurezza ed è così che Direttori, Coordinatori, Presidenti di associazioni, Psicologi, Medici, Ordinari di università, Sindacalisti, etc., sono lì pronti a dibattere... 
Ma di che cosa, vorrei dire???
Esistono pochissime regole e basterebbe soltanto farle osservare, è state certi che gli incidenti, soprattutto quelli mortali finirebbero...
La prima regola è che " la sicurezza non è un Business " e non deve essere visto da coloro che vi gravitano attorno, come un pozzo a perdere, perché ormai questo è diventato!!!
Infatti, troviamo migliaia di piccole imprese artigiane, a cui vengono richiesti tanti di quei documenti per essere in regola con le normative, che inesperti, spaventati e preoccupati, preferiscono affidarsi al primo di turno, che avendo svolto ed ottenuto attraverso un semplice corso, il requisito di  Responsabile del servizio Protezione e prevenzione ( a che bella parola... ) o Coordinatore della sicurezza, comincia a preparare tanti di quei documenti, molti dei quali inutili, senza aver accertato l'eventuale ubicazione del cantiere oggetto dei lavori, senza la conoscenza delle capacità tecniche e dei mezzi d'opera dell'impresa, l'aver predisposto tutta una serie di dispositivi di protezione individuali e collettivi, di utensili elettrici o di opere provvisionali, cui l'impresa per abbattere i costi, farà a meno, utilizzando quanto ancora in proprio possesso, nel deposito del proprio magazzino, ormai non più in regola..., ed ecco quindi, che vengono presentati dei bei faldoni ( è giusto fare vedere quanto si è lavorato... ), seguiti correttamente da un conto "salato"... ( se poi una parte di questo conto può non essere registrato e saldato in contanti... è ancora meglio...)!!!
Accertata la mancanza di regole certe e attraverso la breccia, generata dalla confusione,  che tutti questi provvedimenti hanno portano, alcuni soggetti cogliendone questo passaggio si sono infiltrati, per poterne ottenere vantaggi, ed allora tutti a realizzare corsi di formazione ( tanto chi più ne ha più ne metta, per ottenere quel bell'attestato da mettere a vista dietro la propria scrivania, così fa più scena..., poi che non si è frequentato il corso o l'aver visto un cantiere soltanto in televisione, quello ha poca importanza...).
Bisogna purtroppo ancora aggiungere, che a volte vedere certi cosiddetti "docenti" (mi viene da ridere a chiamarli così ed anche raccomandati... ovviamente), sono messi lì a modo loro a spiegare, quasi sempre leggendo le schede preparate in precedenza, proiettate su quello sfondo bianco, attraverso quel sofisticato accessorio, portatosi da casa e facendo così passare, in maniera noiosa, quelle ore a se stesso e a coloro che sono costretti a sentirlo...
Ovviamente, non bisogna fare di tutta un'erba un fascio e c'è anche chi s'impegna, studia, si aggiorna ed è in questo settore molto preparato oltre che farlo certamente con passione, questi comunque sono pochi e si trovano, soltanto presso gli enti statali e/o paritetici...
Il problema sta nella testa, è fondamentale far capire cos'è la prevenzione; occorre entrare nella psiche e " martellare " quotidianamente i  lavoratori, soprattutto quelli che ormai hanno una certa età, questi infatti sono i più reticenti a cambiare le proprie abitudini ( anche perché dita amputate, cicatrici e ossa rotte sono presenti ovunque...) e pensano che l'esperienza fatta negli anni, li renda immuni dal pericolo...
Bisogna far comprendere a quali rischi, la propria mansione può incorrere, non soltanto per lui, ma soprattutto per coloro che gli stanno vicino e quali conseguenze porta il verificarsi di un'infortunio, soprattutto nel caso in cui questo è mortale...
Inoltre, spiegare i danni che l'impresa subisce, dover dimostrare la reale estraneità nell'accaduto, palesare di aver messo tutte le precauzioni perché l'infortunio non avvenisse, ottemperare nella visione di tutti i documenti per sbloccare l'eventuale sospensione dei lavori, procedere con spese legali, chiamare in causa le assicurazioni, pagare transazioni... e via discorrendo...
La cosa bella è che tutti fanno finta di non vedere, basta vedere quasi tutti i nostri cantieri in Città..., gli operai non possiedono divise, il casco è un'eccezione almeno quando serve ( oppure diventa un'imposizione ritrovandoci operai ormai che pranzano con l'elmetto) , guanti, scarpe, cuffie, ecc... sono rari, ed ancora trabattelli e ponteggi formati dagli oggetti più strani ( negli USA sarebbero opere d'arte contemporanea ), e poi non parliamo dei DPI di terzo grado...  
Quindi mi chiedo, ma dove sono coloro che dovrebbero controllare...???, dov'è sono i Sindacati, ( Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ho letto che hanno ribadito la richiesta di una chiara ricognizione delle risorse umane che sono in campo per la lotta alle troppe violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro...), allora perché non cominciare anche con il dire che nella maggioranza delle nostre imprese, il dipendente e/o operaio, non può intervenire ne direttamente, ne attraverso i loro rappresentanti, nelle scelte aziendali della sicurezza, anzi eventuali suggerimenti vengono presi come  influenze negative nella conduzione del proprio e altrui lavoro, ed in contrasto con le decisioni prese direttamente dal proprio Datore di lavoro, ed a cui lui poco si può fare, se non iniziare una lotta impari, dove il mobbing, la farà da padrone, ed al " povero dipendente/operaio" non resterà altro che rassegnare le proprie dimissioni...
Bisogna incidere nei controlli, con nuovi pubblici ufficiali, a cui è permesso verificare e quindi contribuire a fare espletare tutte quelle azioni atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, poter redigere un verbale di giudizio (non sanzionatorio), e rimandando ad un ulteriore controllo, entro pochi giorni, per verificare se quanto richiesto è stato messo in atto..., documento questo che possa servire quale giudizio di parere sul cantiere esaminato, ed inoltre essendo trasmesso alle autorità competenti, queste provvederanno a realizzare un monitoraggio più particolareggiato ed a prendere nei casi negativi,  i giusti provvedimenti...    
Purtroppo, Catania ha anche un altro triste primato, che è quello rappresentato dal lavoro nero..., ecco colpire quelle imprese che ancora oggi operano attraverso proprio personale o utilizzando personale in nero, tramite il subappalto è una situazione che non può essere più accettata.... queste " imprese " debbono essere subito sospese dall'attività, ai propri datori di lavoro, familiari diretti e/o affini che hanno avuto interconnessioni con la società deve essere tolta ogni possibilità, di fare nuovamente impresa...
L'operaio trovato in cantiere durante una verifica da parte degli Ispettorati e/o carabinieri, deve dimostrare di essere stato assunto almeno con tre giorni d'anticipo, anche perché un giorno lo si perde per l'assunzione, un'altro per la visita medica, la formazione e la consegna dei DPI e quindi soltanto il terzo giorno può realmente cominciare ad operare...!!!
Ed ancora bisogna colpire l'operaio che usufruisce dell'eventuale disoccupazione per poi andarsene a lavorare presso qualche impresa, di un amico o di un parente (a nero...), ecco questi soggetti perderanno il diritto della disoccupazione ed il rimborso di quanto ricevuto con l'aggravio di una ammenda, mentre all'impresa verrà cagionata una multa con la sospensione definitiva di lavori!!!
Multa e procedimento penale, che prenderà anche la Committente e/o il Proprietario ed anche il Responsabile dei lavori e il Coordinatore della Sicurezza... e qui centra poco la lotta alla legalità, alla Mafia ..., perché qui sono soltanto le persone che non fanno il loro dovere e che  in maniera individuale, vanno punite!!!
Il prefetto ha assicurato che metterà attenzione alla questione, attraverso un incontro tematico con la partecipazione di parti sociali, forze dell’ordine, Inps, Inail e Azienda Sanitaria Provinciale.
Speriamo che non rappresenti una delle tante riunioni che alla fine non si concretizzano mai...; perché purtroppo le persone vanno e vengono e quindi  coloro che oggi vengono a trovarsi a dibattere e/o a risolvere questo grave e difficile problema, fra qualche giorno, probabilmente saranno andati in pensione e si dovrà nuovamente ricominciare!!!
Nel frattempo qualche altro morto, avrà elevato il numero di questa nostra vergognosa classifica...



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