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venerdì 7 luglio 2017

Prima contro la mafia, dopo contro lo Stato: 25 anni di processi per avere giustizia!!!

Bruno Contrada, capo della mobile a Palermo negli anni di piombo, in prima linea contro la mafia in un periodo in cui s'indagava sui collegamenti tra mafia e Stato e in quella cosiddetta "zona grigia", tra legalità e illegalità...
Venne arrestato il 24 dicembre del 1992 con l'accusa di concorso in associazione mafiosa. 
Fu condannato in primo grado a 10 anni, ma la sentenza fu ribaltata in appello e il funzionario venne assolto.... 
Dopo di che giunse il giudizio della Cassazione, che annullò l'assoluzione con il rinvio alla Corte d'Appello di Palermo lo stesso che nel 2006, confermò la condanna a 10 anni. 
Ed oggi... la Corte di Cassazione ha revocato la condanna di concorso in associazione mafiosa...
Si resta senza parole, ma soprattutto noi cittadini alla fine, restiamo storditi da questi rocamboleschi e ribaltamenti gradi di giudizio...
Abbiamo sentito e letto, storie su storie su questo funzionario, agente segreto e poliziotto italiano, dirigente generale della Polizia di Stato, numero tre del Sisde, capo della Mobile di Palermo e capo della sezione siciliana della Criminalpol!!!
Viene ovviamente da chiedersi... ma se questo importante funzionario era realmente coinvolto, lo Stato... a quel tempo, ha dimostrato con quella quella sua scelta d'aver fallito... ma se come risulta oggi, quest'uomo, risulta totalmente estraneo e quindi innocente da qualsivoglia incriminazione, lo Stato... in questi anni, ha dimostrato nuovamente di aver fallito e forse viene da chiedersi, se non si sia voluta favorire la mafia e/o qualche uomo di quella zona grigia, allontanando volutamente questo funzionario per 25 anni da quel suo apprensivo lavoro...
Dice bene: "ha sofferto la mia famiglia e il mio pensiero va a tutti loro, che mi sono sempre stati sempre vicini. Il mio onore? Non l'ho perduto mai, ho sempre camminato a testa alta perché ho sempre e solo fatto il mio dovere"!!!
Ma se per fare il proprio dovere, alla fine, uno... deve essere incriminato, comprendo il perché in Italia, la maggior parte dei miei conterranei... non si espone e si fa i cazz... propri!!! 
Immaginatevi l'umiliazione che ha dovuto subire quest'uomo... ovvero la perdita di onore causata da quelle strutture istituzionali, a cui da sempre aveva creduto...
Quale vergogna per se, per la propria famiglia, dover subire questo attacco frontale, questa messa in discussione della propria professionalità... una condizione che lo ha di fatto paragonato ad un traditore dello Stato, un uomo che compieva deliberatamente, tutta una serie di attività indegne, venendo meno al proprio adempimento.
Ma la nostra si sa... è una comunità che ti giudica, sì... una collettività che ti punisce!!!
Possiamo definire la nostra società, quella della "colpa" dove onore e vergogna sono dei sentimenti di profondo rilievo!!!
Come si dice... nascondersi e sparire per la vergogna, riparare e quindi espiare, nel caso della colpa...
Il peso della nostra società e davvero rilevante, nessuno è più disposto ad aspettare la sentenza di un giudice... 
Si preferisce innanzitutto condannare "mediaticamente", poi eventualmente, se se capaci, si dimostrerà la propria innocenza... per adesso serve qualcuno che paghi!!!
Ma, dato che Bruno Contrada non si è mai piegato a quel giudizio infamante e non si è mai dichiarato corrotto, disonesto e disonorato, la maggior parte dei suoi connazionali, proprio per quel suo atteggiamento di sfida, lo ha ritenuto sin da subito colpevole... 
Oggi, dopo 25 anni... ciascuno di noi, non può ritenersi soddisfatto, ne sotto il profilo umano e neppure sotto quello giudiziario, poiché - abbiamo visto - per fare emergere quell'unica verità... le nostre istituzioni hanno avuto necessità di un quarto di secolo!!!
Come ho scritto alcuni mesi fa: giustizia ritardata... è giustizia negata!!!

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