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martedì 25 febbraio 2020

Una "lettera ai ragazzi di Librino": bella da leggere, sì... ma in fondo di concreto cosa resta???

Cari ragazzi e care “piccole donne” di Librino... 
Inizia così una lettera pubblicata (non ho compreso chi l'abbia scritta...) in questi giorni sul web...
Certo ritengo quanto sia facile scrivere di quei luoghi, in particolare, quando non li si conosce affatto o quantomeno solo in maniera superficiale!!!
Già, mi riferisco alla circostanza che basta poco per immaginarsi quel contesto, basta sentire qualcuno parlarne o involontariamente attraversare le strade di quel quartiere (ma non solo di esse...) ed osservare il degrado in cui versano... 
Ho letto nella lettera di "dramma di una comunità strangolata dalla mafia, di palazzoni senza un ascensore funzionante, di abiti firmati e portafogli pieni"... si come riportavo sopra, questo è quanto si sente dire, ora però vorrei permettermi di raccontare un'altra verità... 
Era il 1989 quando - se pur iscritto alla facoltà d'ingegneria - iniziai a lavorare con un nota impresa di costruzione che aveva, nel corso di quegli anni realizzato parte dell'edilizia economica/popolare della città e tra l'altro, si era aggiudicata proprio quell'anno la costruzione di una delle torri di Librino...
Ho ancora oggi impresso i giorni trascorsi in quel cantiere...
Era inizio estate e ricordo perfettamente i sorrisi manifestati da quei bambini nel vedermi per la prima volta lì: mi guardavano come fossi un extraterrestre, sarà stato forse a causa di quella mia auto, un Suzuki di colore rosso "cabrio", che veniva da loro percepito come un qualcosa di divertente...
Adiacente il nostro cantiere vi stazionava lo "Zio Piero", un "Ape" della Piaggio trasformata in gelateria che offriva gelati meravigliosi, accompagnati da quell'abituale nostra "brioche"... 
Beh... il più delle volte, il gelato era per tutti... e difatti, solo dopo pochi giorni in quel quartiere mi conoscevano ovunque: dall'alimentare la cui titolare era nonna di alcuni di quei bimbi, al tabaccaio il cui gestore non faceva altro che ringraziarmi e nel contempo mi consigliava di non eccedere, perché altrimenti quei bimbi (già per lui cresciuti...) se ne approfittavano...
Non so dirvi quale è stato il motivo, ma rientrando a casa ho pensato che potevo fare di più ed allora ho iniziato a chiamare parenti e amici, chiedendo loro di raccogliere vestitini non più utilizzati e giocattoli vari, in particolare qualche bici, skate, ecc... 
Ecco quindi che di volta in volta arrivavo in quella piazzetta per lasciare i miei doni: una volta il mio Commodore 64 completo di giochi, altre volte un pallone di calcio e così via discorrendo...
Ormai in quel quartiere mi conoscevano tutti!!! "Arrivau u giomitra", indirettamente avevo acquistato una forma di stima anche da parte di quei coetanei, che in un primo momento vedendomi arrivare con quell'auto, mi avevano scambiato per il classico "figlio di papà" e ciò li aveva fortemente infastidito...
Purtroppo non potevo lasciare l'auto all'interno del cantiere, a causa dei mezzi d'opera che vi circolavano e quindi la lasciavo fuori, in quella piazzetta e più di una volta nel muovermi in cantiere la osservandola dall'alto di quella torre in costruzione: solitamente la vedevo riempita di bimbi che vi giocavano all'interno... 
C'era un cassettino per la cenere, in quel periodo non fumavo (circostanza che iniziai a fare alcuni anni dopo, ma che "spensi" immediatamente,  va beh... quella è un'altra storia) e quindi era solitamente vuoto, ed allora sapendo che il più delle volte essi rovistavano tutto, lasciavo all'interno qualche moneta delle nostre vecchie lire, che al mio rientro non trovavo mai...
Non ho mai pensato che fossero nati "ladri", ma semplicemente intuivo che si comportassero come qualunque altro bambino... anch'io d'altronde avrei fatto lo stesso!!!
E difatti, vorrei raccontare un episodio: una mattina ero arrivato in cantiere più tardi, potevano essere le 11,00 e appena giunto nell'area a parcheggio, ancor prima di scendere dall'auto, venni immediatamente accolto da schiamazzi ed urla e quindi circondato ed abbracciato da alcuni di loro, che per l'appunto avendomi visto arrivare, avevano lasciato di giocare a pallone; beh... in quella festosa circostanza, dimenticai di prendere la mia autoradio estraibile e mi recai in cantiere... 
La sera, verso le 18,00 salì in macchina è mi diressi verso casa, andai per accendere la radio e vidi che non c'era, pensai fosse sotto il sedile ma non era neppure lì e allora guardai nel mio zaino, ma nulla, era sparita o per meglio dire: mi era stata rubata!!!
Per un momento ci rimasi male, pensavo tra me che non fosse giusto quanto mi fosse accaduto, già... non  meritavo un'azione del genere e così ho pensato: Nicola, non puoi cambiare quanto è già stato modificato dall'ambiente circostante!!!
L'indomani mattina arrivai alle 6,15, il tempo di prendere un caffè con gli operai e quindi all'interno del cantiere... 
Erano le undici quando venni chiamato da un operaio, che mi comunicava che qualcuno all'ingresso richiedeva la mia presenza... 
Mi avvicinai al cancello d'ingresso e ad attendermi vi era uno di quei bimbi con un ragazzo più grande, con in mano la mia autoradio, mi disse: mio fratello ieri sera si è accorto che lei ha lasciato la radio in macchina ed allora dopo averla aspettata e non vedendola arrivare, ha pensato che fosse meglio portarla via, sa...  per evitare che qualcuno (del quartiere...) potesse rubargliela; grazie... - risposi - posso offrirvi qualcosa, un gelato??? No, no va bene così...  
Cosa voglio dirvi, che nessuno nasce ladro se non lo è per sua natura!!!
A quel bambino non era stato insegnato nulla sotto il profilo civico, ma egli aveva già compreso come si sarebbe dovuto comportare nel corso della vita, se solo gliene fosse stata data l'occasione... 
Perché di questo si tratta, di dare loro un occasione, ma poi soprattutto di dare seguito a quell'occasione!!!
La torre è in fase di conclusione (ed io a breve verrò trasferito nel nuovo cantiere di Brucoli); gli appartamenti sono puliti, ed hanno anche una bella vista, gli ascensori funzionano perfettamente, le facciate sono colorate, l'area intorno al verde è gradevole e le botteghe del piano terra so che verranno destinate ad una banca o ufficio postale...
Sono passati meno di dieci anni e mi son recato nuovamente in quell'area per alcune verifiche di manutenzione; mi sembrava di essere a Beirut subito dopo il conflitto: ringhiere divelte, muri abbattuti, ascensori guasti, facciate imbrattate, finestre rotte e fili di ogni tipo che attraversavano il palazzo, sia all'interno che all'esterno, del verde neppure l'ombra... solo sporcizia!!! 
Ecco l'occasiona mancata, nessuno si era più interessato di quei luoghi; sì... quelle civili abitazioni erano state consegnate ma con il passar del tempo, nessuno aveva pensato di mantenerle in perfette condizioni, ne gli Enti preposti - ormai da tempo senza fondi - ancor meno coloro che avevano continuato a sopravvivere lì, senza più alcuna condizione d'igiene e sicurezza...
Certo il prezzo per quel contentino l'avevano pagato negli anni, ricompensando chi di dovere con il proprio voto e quello dei propri familiari e amici!!! 
Per il resto, chi era povero è rimasto povero... e soldi in tasca (credetemi) non ne ha fatti nessuno, neppure coloro che hanno iniziato a delinquere per quell'associazione criminale, dalla quale ricevono poche centinaia di euro, per poter mettere qualcosa sotto i denti dei propri familiari, per il resto non ci sono abiti firmati e ancor meno macchine di lusso, non certo per loro che si trovano ad un livello basso, quello di semplice manovalanza...
Già... se ne deve fare gavetta prima di poter vedere qualche oggetto luccicante e non è detto che poi si riesca ad indossarlo...
Ecco perché non posso accettare una lettera che fa di tutta un'erba un fascio, certo un quartiere disagiato ma dove vivono migliaia e migliaia di persone perbene e dove diventa giustificabile vendere il proprio voto per 50 euro o per un buono al supermercato...
Ma poi vorrei dire, perché in tutti gli altri luoghi della "Catania bene" cosa accade???
Già... cosa fanno la maggior parte dei nostri illustri intellettuali, imprenditori, uomini e donne spettacolo, giornalisti, ecc... non sono anche loro sempre lì presenti a quegli "inviti" (ah.. sì... li chiamano così...) di quei loro "amici" politici (la cosa buffa è che molti di loro li trovi presenti anche nei giorni successivi presso altri "convegni", curiosamente di orientamento politico diverso), già loro che come tante pecore si genuflettono o per meglio dire: "s'inchinano" dinnanzi a quei loro padroni!!!
Ah... e che a nessuno dei signori di sopra, venga la felice idea di contraddirmi, perché potrei anche pensare di metterli al pubblico ludibrio, evidenziando molte di quelle loro manifestazioni premurose a cui farei immediatamente seguire quei "banderuoli" trascorsi, facendo così emergere uno spaccato di quella loro vita mediocre, posta sempre ad inseguire chi come loro, non ha fatto altro che sottomettersi a costanti compromessi ... 
Quindi mi chiedo... come si può puntare il dito su quel pacco di pasta di quei poveri disgraziati e ci si dimentica di tutte le numerose inchieste di corruzione da parte della procure nazionali che hanno dato seguito a perquisizioni non all'interno di abitazioni di quartieri periferici, ma di quei benestanti uomini delle istituzioni, manager e professionisti vari, professori, medici e legali, tutti individui facoltosi che hanno svenduto nel corso degli anni svenduto la propria dignità per barattarla con favori personali...
Certo, è giusto dire che ciascuno debba essere orgoglioso di difendere i propri doveri, ma dei diritti quando si parla???
Quando leggo... "studiate", ma non si dice che finiti gli studi si resta a spasso perché non c'è lavoro, quando si consiglia di "scappare da questa terra senza voltarvi indietro", facile a dirsi... ma con quali risorse finanziarie e soprattutto per quali ricercate professionalità che si sa... non avere, non avendo potuto imparare una qualsivoglia competenza!!!
Ed allora penso, perché invece non cacciare da questa terra tutti quei figli di papà "raccomandati e inutili", a cui dovrei sicuramente aggiungere molti di quei loro genitori, gente che da una vita - come "sanguisughe" - hanno saltato da una parte all'altra per restare aggrappati al carro del vincitore, continuando a succhiare il nettare di questa terra, senza aver mai contribuito ad alimentarlo...
Ah... e a proposito di canzoni "neomelodiche" preferisco una immaginaria interpretazione rivisitata di Ivan Graziani: Librino lo sai... non è servito a cambiarti, la cosa che ho amato di più e stata l'aria...
Ti han disegnato e riempito cartelli di sogno, ma gli occhi lapidei di quel grigio "liotru" guardan troppo lontano... 
Ed infine - cari ragazzi di Librino - ricordatevi queste mie ultime parole: quando qualcuno vi chiede di ribellatevi alla mafia, di combattete per la vostra dignità, fate una cosa per me: chiedete loro di lasciarvi copia del proprio documento d'identità e un eventuale numero telefonico per poterli ricontattati, affinché possano accompagnarvi in Procura il giorno in cui avrete deciso di denunciare quanto volete far emergere... 
Nel far ciò potete anche contattare sul sottoscritto, sì... tramite questo blog!!!
Mi dispiace però, non vorrei già deludere le vostre aspettative, ma debbo anticiparvi sin d'ora che quel giorno, saremo (come sempre al sottoscritto accade...) da soli!!!
Ricordate comunque: "non conta che si vinca o si perda, probabilmente la loro mancata presenza dipende dal fatto che essi hanno già perso"!!!

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