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sabato 22 febbraio 2020

Sicilia: ma c'è qualcuno capace di comprendere che bisogna affrontare al più presto la crisi del settore delle costruzioni???


Ha rappresentato per molto tempo l'unico settore capace di dare in maniera concreta sviluppo economico a questa terra...
Quindi, sia a causa delle inchieste giudiziarie intervenute con l'inchiesta "mani pulite", cui hanno seguito la lotta alla criminalità organizzata e quei provvedimenti di sequestro e di confisca, accompagnate da una politica sterile incapace di comprendere il momento critico e come questo si stesse evolvendo in maniera negativa, cui va aggiunta infine una certa inflazione di tutto il comparto, sia pubblico che privato, che ha fatto sì che si determinasse in questi vent'anni, una vera e propria crisi delle costruzioni!!!  
Ecco quindi che abbiamo visto tutti giungere alla chiusura migliaia d'imprese, un fattore che ha determinato una perdita esponenziale del numero degli occupati, determinando quindi una crisi economica e sociale che ha portato ad impoverire la maggior parte delle famiglie siciliane...
Ci saremmo aspettati una presa di posizione dai governi regionali, una prontezza di programmazione, una soluzione per far ripartire quei cantieri necessari per realizzare le grandi opere infrastrutturali, in una regione fortemente arretrata rispetto ad un nord dinamico...
Ed ancora... incentivi all'accorpamento delle imprese di costruzione, coinvolgendo quella "Cassa depositi" per fornire quelle garanzie richieste dagli istituti bancari e infine nuove norme sugli appalti, certamente più celeri e con molta meno burocrazia!!! 
E cosa è successo... nulla!!!
D'altronde abbiamo visto cos'è accaduto, si è pensato che la soluzione fosse riqualificare le imprese, poi con quali metodologie si è giunto a far ciò, viene soltanto da ridere!!!
Già parliamo di "imprese" buone solo sulla carta... poi per il resto incapaci di tutto, hanno tra l'altro gravi problemi di liquidità ed è questo punto ha rappresenta l'ostacolo più serio per gli obiettivi prefissati, molti di essi speravano di rilanciarsi attraverso i finanziamenti delle aggiudicazioni pubbliche, che però non si sono concretizzate...
Ecco quindi che improvvisamente qualcuno ha pensato di bypassare quei problemi logistico e finanziari attraverso fusioni, accorpamenti o l'ingresso in consorzi stabili, che favoriscono i propri consorziati attraverso "sub-affidamenti" dei lavori, celando viceversa ciò che un tempo era rappresentato con quella cosiddetta voce "sub-appalto"!!!
Tralascio in questa fase tutti i problemi legati alle fasi di aggiudicazioni da parte delle stazioni appaltanti, che hanno fatto emergere (grazie all'operato delle procure nazionali), gravi metodi corruttivi e clientelari tra taluni funzionari di quegli enti pubblici e talune imprese "amiche", mi permetto di evidenziare tutti quei contenziosi connaturati con il nostro sistema degli appalti, a iniziare da progetti esecutivi realizzati il più delle volte in maniera incompleta, che permettono alle imprese - abituate a far ricorso già in sede di gara - di iscrivere riserve o di chiedere varianti in corso d'opera...
Comunque una cosa è certa, bisognava fare allora di più, come va detto che ancora oggi, vi è molto da fare... 
Mi preoccupa costatare però come ancora oggi, non vi sia nessuno capace di comprendere cosa bisogna mettere in atto, per invertire questa deleteria condizione, che dura ormai da troppo tempo!!!

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