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martedì 11 febbraio 2020

Antimafia e memoria: "i familiari delle vittime raccontano".

Ricordare quanto accaduto negli anni passati e fondamentale per non dimenticare cosa potrebbe nuovamente ripetersi... 
Ecco perché quando sento dire in molti convegni (organizzati dalle nostre Istituzioni o da alcune associazioni di legalità) "a futura memoria", mi chiedo sempre: "fino a quando questo ricordo verrà mantenuto???".
Sì... sappiamo bene come il movimento culturale "antimafia” non si sia in questi anni affievolito... anzi, al contrario, vi sono state numerose manifestazioni ed iniziative realizzate contro la mafia e in particolare, per ricordare le vittime assassinate per mano di quella associazione criminale... 
Ecco perché fondamentale ricordare, anche attraverso semplici partecipazioni a cortei spontanei, fiaccolate o anche attraverso i social, i media, cartelli, formazione, realizzati da quei comitati e dai familiari delle vittime, ma non solo, anche da molti studenti, insegnanti, uomini delle istituzioni, intellettuali, commercianti, religiosi, etc...
E' importante quindi dare continuità con dibattiti, convegni, petizioni e quant'altro, perché bisogna fare in modo di superare quel preconcetto di cultura "siciliana" e cioè che tutti i siciliani di allora, fossero con la mafia complici o subalterni... 
Bisogna liberarsi da quel male atavico che lega indirettamente da oltre un secolo i nostri avi a  noi, già... è tempo di abbandonare i caratteri tipici e fortemente connessi a quell'ambiente come "famiglia, onore e mafiosità diffusa", seppur va detto per correttezza che oggi molti di quegli stereotipi vengono vissuti in maniera differenti, il più delle volte distaccati...  
Purtroppo...come riportavo nel mio post di ieri, il fenomeno mafioso fa parte di questa terra, non solo come fatto eversivo, bensì come sistema parallelo rispetto allo Stato!!!
D'altronde resto sempre più convinto che la lotta alla mafia non passi dalle Procure nazionali o dalle ingenti forze dell'ordine messe in campo, serve prima di tutto un impegno civile dei cittadini ancor prima di quanto realizzato da quella pseudo "giustizia ad orologeria" o da una finta schiera d'individui eletti arbitrariamente a "paladini dell’Antimafia", che hanno evidenziato di utilizzare quelle proprie associazioni per fini personali... 
Ecco perché diventa necessario ascoltare i diretti interessati, già... tutti quei familiari delle vittime di mafia che più di altri hanno vissuto in prima persona quella propria tragedia...
Soltanto loro con la propria voce possono farci comprendere come fu patita quell'esperienza, tra la paura dei cittadini e un'indifferenza generale...
E' grazie a loro che possiamo conoscere quelle riflessioni personali dei propri cari in maniera così intima, sapere realmente chi c'era dietro quella professionalità, volti di uomini e donne che hanno deciso di sacrificare se stessi per il bene comune, lottando in prima linea contro quell'associazione criminale chiamata "cosa nostra"!!!
Ma non solo, essi soltanto possono rivelarci quei particolari che permettono noi di farci comprendere cosa sia accaduto in quegli anni e soprattutto far emergere le azioni lacunose da parte di quello Stato debole a volte colluso, quest'ultimo difatti incapace (in quegli anni) d'intercettare e fermare le numerose azioni mortali che come ben sappiamo, hanno portato a tutti quei tragici eventi...

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