Non parlo del programma e neppure del presentatore...
Qui d'altronde non si tratta di voler attaccare quella Tv privata o le notizie riportate sulla stessa, no... qui ad essere preso di mira non è il giornalista ma l'uomo, già... come se quelle vicende riportate fossero di fatto personali e non collettive...
Ma egli in quella trasmissione “Non è l’Arena” non ha fatto altro che far emergere un problema, quello dei molti detenuti al 41-bis posti a causa del Covid ai domiciliari,ma soprattutto ha fatto si che molti altri in procinto di uscire, restassero di fatto al suo interno!!!
Sì... di tutto questo dobbiamo ringraziare principalmente Giletti ed ovviamente grande merito va anche all'ex Procuratore Di Matteo e a quelle dichiarazioni pronunciate - proprio in diretta durante una di quelle trasmissione - che ha permesso di far uscire la notizia fino a quel momento da molti celata!!!
Ed ora per aver fatto il suo dovere di giornalista sia per aver attaccato un ministro ed anche per aver aver preso le distanze da un sistema che si dimostrava debole e fortemente ricattato dalla criminalità organizzata, ecco soltanto per aver soltanto sollevato la questione sulle scarcerazione dei boss mafiosi con la scusa banale del virus "Covid-19", sì... ora quell'uomo si ritrova obiettivo della criminalità e costretto a camminare sotto scorta!!!
Ma al circostanza peggiore è non aver sentito una sola parola del ministro della giustizia in merito alla frase intercettata del boss Graviano che per l'appunto accusava Giletti e l'ex procuratore Nino Di Matteo di “rompere la minchia”, mentre viceversa il ministro della Giustizia stava “facendo il proprio lavoro”!!!
"MINCHIA"... sì... perché solo in quella stessa maniera si può rispondere a una frase che evidenzia in maniera palese come qualcuno si fosse già sottomesso a quelle "richieste" che ora - a causa di quella trasmissione e soprattutto di quel suo presentatore - venivano vanificate ed i programmi di scarcerazione a lungo preparati a tavolino ora sfumavano...
Ed allora bisognava colpire quel presentatore che aveva avuto il coraggio di metterci la faccia!!!
Sono d'accordo con Giletti quando dice: “Prendere le distanze nella sua condizione, non è una possibilità: è un dovere”, e lui in quanto rappresentante del Governo e dello Stato, non solo non lo sta svolgendo, ma facendo anche di peggio. Con il suo silenzio sta lasciando vuoti numerosi punti interrogativi. “Come devo interpretare questo silenzio, non dico io Giletti, ma io cittadino?”
Ed allora se proprio volete colpire qualcuno iniziate pure dal sottoscritto che non ha alcuna paura di scrivere ciò che pensa e soprattutto sottolinea quanto sia fondamentale che tutti quei soggetti legati alla criminalità organizzata, in particolare coloro che abbiano compiuto volontariamente (o sotto ordine) atti gravi sulla persona, ancor più... se più di una, ed è il motivo per cui questi individui devono scontare la propria pena in quei luoghi di reclusione, sapendo che mai - neppure sotto pandemia - potranno uscire, sia per rispetto di quelle vittime e dei loro familiari, ma soprattutto di noi cittadini onesti!!!
Caro Giletti... è vero, la scorta è figlia della solitudine, ma tu a differenza di ciò che potresti oggi pensare non sei solo, il sottoscritto ad esempio è con te (ora e sempre...) e sono sicuro che anche in molti, se pur paurosi di manifestare la propria solidarietà o non hanno il coraggio di scrivere ciò che pensano, sono ispirati da questo tuo profondo insegnamento morale, come altresì restano indignati da uno Stato o da quella di referenti che pur di non ricevere attacchi sul territorio (o chissà forse debbo dire... "personali") da parte di quelle associazioni criminali, hanno preferito con i fatti... assecondarli!!!
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