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giovedì 27 agosto 2020

Serve una pubblica amministrazione efficiente, altrimenti l'economia già in sofferenza a causa del Covid, si fermerà completamente e sarà il caos!!!

Del grave problema dell'inefficienza della pubblica amministrazione credo di averne parlato in tutte le lingue... ma d'altronde se la difficoltà nasce dalla base della sua stessa struttura, difficilmente ci sarà mai qualcuno capace di invertire questa condizione negativa... 
E sì... perché la questione dipende principalmente da chi dovrebbe far funzionare quei pubblici uffici, mi riferisco in particolare a quei suoi dirigenti, posti lì solitamente non per propri meriti, ma per essere stati a suo tempo "raccomandati" da chissà quale politico di turno o da quel nostro sistema clientelare (e aggiungerei mafioso...) che sposta a suo piacimento - proprio come in una scacchiera - le proprie pedine, a seconda dei soggetti e di fa loro più comodo!!!
Oltre ciò va detto che anche il miglior dipendente statale che vuol fare in maniera dignitosa il proprio dovere, si ritrova ahimè circondato da tutta una serie di nullafacenti (o da colleghi corrotti...) che ne condizionano l'operato, ma soprattutto ciò che da sempre manca nel pubblico impiego è la mancanza di meritocrazia, premiata quest'ultima con un incentivo economico che sappia differenziare per l'appunto quanti lavorano, da coloro che non fanno un cazz... e che dovrebbero viceversa essere cacciati a pedate, lasciando così quel loro ruolo a gente più capace e soprattutto più onesta...
Qualcuno potrebbe ora pensare che solo il sottoscritto conserva questa opinione... ed invece si sbaglia perché proprio in questi giorni, il presidente di ANCI Sicilia Leoluca Orlando, ha dichiarato: “Per  rilanciare il sistema produttivo e far ripartire l’economia del Mezzogiorno d’Italia è necessario investire  su una maggiore presenza di professionalità, anche con contratti a termine, nei nostri comuni”
Difatti... “i comuni siciliani vivono, da tempo, una condizione di paralisi istituzionale frutto di piante organiche inadeguate e l’emanazione del Decreto 17 marzo 2020, attuativo delle disposizioni contenute nell’art. 33 del DL Crescita, rischia di trasformare le preesistenti problematiche, relative alle difficoltà di assunzione di nuovo personale, in permanente  impossibilità di assumere e conseguente paralisi dell’attività amministrativa per i prossimi anni”. 
Continuando... “Il principio da cui muove la norma, infatti,  è quello di legare le facoltà di assumere nuovo personale alla effettiva capacità finanziaria degli enti. Per molti comuni del centro-nord la conseguenza è stata quella di aver effettivamente sbloccato le assunzioni, ma nella gran parte dei comuni siciliani, e anche in molti comuni delle regioni del Sud, la realtà è profondamente diversa. Il limite del decreto sta, infatti  nel partire dal presupposto che i comuni italiani abbiano caratteristiche omogenee quando in realtà presentano profonde diversità”;“la debolezza finanziaria dei comuni siciliani e la loro ridotta capacità fiscale, aggravata da un inefficace sistema di riscossione dei tributi locali, rendono – aggiunge il Presidente -  impossibile attuare i parametri imposti dal DPCM del 17 marzo 2020,  con la conseguenza inevitabile dello svuotamento dei nostri comuni. Tutto questo si traduce nell'impossibilità di partecipare ad avvisi, elaborare progetti, reperire risorse e stare al passo con le vigenti norme in tema di assunzioni”.
Ed infine: “Non è questa la ricetta di cui ha bisogno il  Sud, dove la pubblica amministrazione locale rischia  di diventare ancora di più un elemento di freno per una possibile ripresa o crescita di attività economiche e imprese. Bisogna dotare gli Enti Locali del Sud di maggiori risorse professionali, anche a tempo determinato e per specifiche finalità  e  non impoverire ulteriormente gli organici. Abbiamo rappresentato tali criticità  in una lettera inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai vari ministri di competenza, sollecitando un intervento urgente finalizzato a colmare il divario fra i Comuni del Nord e quelli del Mezzogiorno d’Italia”.
Cosa dire... “I Comuni siciliani e le altre regioni del Sud, hanno necessità della garanzia di un livello essenziale di strutture organizzative tecniche e su tale base di specifiche ulteriori risorse professionali volte a progettare e utilizzare le talora tanto ingenti quanto inutilizzabili risorse statali ed europee. 
In conclusione "senza un intervento concreto in tal senso, il Sud sarà destinato a restare sempre più fuori dalla complessiva ripresa e nessun divario potrà  essere colmato”!!!
Se solo le parole servissero a qualcosa sarebbe meraviglioso... ma sono anni che sento pronunciare frasi analoghe, per ultima non dimentichiamoci quanto dichiarato dal presidente Musumeci sui "regionali che si grattano la pancia" ed abbiamo visto com'è finita e quali attacchi sono stati compiuti nei confronti del Governatore... 
La verità è che nessuno vuol essere "colpito" in quel proprio ruolo, ma soprattutto ciascuno di loro prova a salvaguardare il suo orticello, anche se quest'ultimo - proprio a causa del fatto che non viene minimamente curato - alla fine non produce nulla, già neppure quell'inutilità gramigna...  
Già... l'inutilità di una casta protetta, che costa a ciascuno di noi - come abbiamo visto anche durante questa pandemia - milioni e milioni di euro!!! 
Ma se si continua ancora così... difficilmente il sistema potrà reggere ed allora vedrete tutto finirà nel caos e a quel punto che dirvi... si salvi chi può!!!

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