C'è lentezza nell'assegnazione dei beni confiscati è quanto dichiarato dall'ex Capo della Direzione Nazionale Antimafia, oggi Presidente del Senato, Pietro Grasso, in questi giorni in visita a Palermo...
Si è voluto ricordare l’imprenditore Libero Grassi, che il 29 agosto di 23 anni fa venne ucciso in via Vittorio Alfieri dalla mafia per per essersi pubblicamente rifiutato di pagare il pizzo...
Durante l’iniziativa il Presidente ha dichiarato aspramente che “ la lentezza nell'assegnazione dei beni confiscati è un problema ed allo stesso tempo, affidare questi beni ai Comuni senza alcun progetti di rivalutazione è un modo parziale - aggiungerei per non dire del tutto inutile - di utilizzarli”.
Bisogna far fruttare al massimo i beni confiscati, sfruttando le loro potenzialità, abbiamo migliaia di giovani volontari e dobbiamo cercare di potenziare tutta questa volontà dei ragazzi di partecipare alla lotta a cosa nostra. – ha aggiunto Grasso – agevolando i progetti come fa proprio l'associazione Libera...
Il coraggio di Libero Grassi non può essere dimenticato e resta ancora il simbolo di una lotta che non si è mai esaurita, se si considera che ancora oggi, dopo più di vent'anni, si continua ovunque a pagare il pizzo alla mafia...
Aveva detto in una diretta Tv dell'11 Aprile 1991... lo stesso Libero Grassi: io non divido le mie scelte con i mafiosi, non sono pazzo e non mi piace pagare!!!
Un guanto di sfida lanciato alla mafia, da un uomo che diventa così sinonimo di "cattivo esempio" per tutti i commercianti e quindi un'uomo che doveva pagare con la propria vita quel gesto coraggioso... ed è per quella frase, per quella sua lotta vera, per quei sani principi di legalità e libertà, che ha dovuto pagare con la propria vita...
Oggi sono in tanti a commemorare la sua morte... in particolare coloro che avrebbero dovuto fare in modo che quanto avvenuto, non avrebbe dovuto compiersi...
Ma questa è la nostra Italia, si discute molto... ma si fa sempre poco, anzi, in verità non si fa proprio nulla!!!
Perché in fondo è così che va... dopotutto tutto il sistema è colluso ed è per questo che non si riesce mai a modificare nulla... e non serve arrestare e condannare... le nostre carceri sono strapiene di detenuti - senza voler aggiungere delle condizioni intollerabili e di mancanza di dignità in particolare per quanti oggi che debbono scontare pene lievi per reati che nulla centrino con gravi situazioni criminali, legate ad avvenimenti per appartenenza ad associazioni mafiose... - che alla fine, vengono tranquillamente sostituiti con altri... ed il sistema continua in maniera equivalente!!!
Non è più quel seme che doveva germogliare... questo col tempo è diventato un'arbusto i cui rami hanno diversificato verso nuove diramazioni, inglobando al loro interno soggetti "
al di sopra di ogni sospetto", che pur facendo parte di quelle categorie cosiddette "garanti di legalità", non denunciano, anzi, partecipano con i loro uomini "attivamente" affinché quella collaudata macchina del malaffare, possa proseguire senza alcun ostacolo...
Del resto, come diceva Libero Grassi, l'insegnamento è quello di fare ognuno di noi, la propria parte, da cittadini liberi, affermando sempre la legalità e difendendo con forza i propri diritti e certamente anche il proprio dovere!!!.
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