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lunedì 20 luglio 2015

Sette domande alle istituzioni "competenti"...

Venerdì 10 ottobre 2014, ho letto un  articolo pubblicato su Live Sicilia Catania, a nome dell'associazione Addio Pizzo, nel quale, venivano rivolte sette domande alle Istituzioni???
Il brano, faceva riferimento ad una società la IN.CO.TER. S.P.A. ( la stessa che pochi mesi fa, si è scoperto - vedasi l'art. pubblicato dal quotidiano La Repubblica in data 27.05 u.s. a firma di Natale Bruno - essere stata truffata per circa €. 5/600.000,00 e alla quale ancora oggi - pur essendo stata emessa una condanna - nessun euro le è stato restituito...), un'impresa sottoposta da più di tre anni a confisca e sulla quale, venivano richieste informazioni su possibili crediti ancora vantati dalla stessa - per lavori e forniture svolti verso terzi - per centinaia di migliaia di euro...
Agli importi di cui sopra, andrebbero inoltre conteggiati, tutte quelle somme che sono ancora sospese a causa di procedimenti legali e che rappresenterebbero, nei casi in cui queste venissero definitivamente corrisposte, una consistente parte, tale da permettere la stessa di rientrare dal piano di liquidazione...
E' veramente assurdo, assistere a come la giustizia nel nostro paese, permetta a certe imprese (creditrici di milioni di euro) di fallire e ad altre, loro debitrici, di continuare ad operare indisturbate...
Mi chiedo, ma in quale democrazia viviamo..., quella nella quale chi ruba, frode, truffa, va avanti... e chi invece sotto la "tutela" dello stato, muore, annega... e con essa, affogano anche i propri onesti dipendenti???
A cosa è servito (a questi dipendenti) aver dimostrato in questi anni, non soltanto quelle proprie capacità personali e professionali (verrebbe volgarmente da dire in catanese..." cia ponnu s....i") ma soprattutto, aver mostrato quella alta considerazione per una società, che, tra alti e bassi, ha saputo assicurare il posto di lavoro, permettendo inoltre, ad alcuni di essi, di esprimere in modo autonomo, quelle proposte operative, che, con il tempo... si sono rilevate non solo fondamentali per il proseguo dell'attività aziendale... ma hanno permesso di giungere nel frattempo, alla individuazione d'illeciti, che nel corso di questi cinque anni... ( dal sequestro all'attuale confisca... ) sono stati commessi...
L'aver inoltre permesso (in questi anni di confisca) a coloro che detenevano incarichi di responsabilità, di manifestare in maniera autonoma le proprie idee - ovviamente sotto il diretto controllo dell'attuale Amministratore - ha permesso ad egli (e di conseguenza alla società che rappresenta), di ricevere anticipatamente quegli accorgimenti e quelle correzioni da adottarsi, che, con il tempo, hanno dimostrato rilevarsi utili, per indirizzare l'amministrazione verso quelle corrette decisioni...
In questi anni ho potuto ascoltare molti dipendenti d'imprese confiscate lamentarsi, sono gli stessi che chiedono maggiori garanzie alle istituzioni e nel rivolgersi a quelle associazioni di categoria o di legalità, richiedono, il più delle volte, interventi volti a garantire il proprio posto di lavoro...
Ma quanti tra questi dipendenti, hanno mai avuto in precedenza il coraggio di proporsi ai loro datori di lavoro, di suggerire, consigliare, oppure, quando è giunto il provvedimento giudiziario, quanti tra loro si sono offerti di combattere per la loro società, si sono barricati, battuti ad oltranza, difendendo innanzitutto propri diritti: nessuno!!!
E' quanti tra essi, successivamente, intervenuto cioè il provvedimento giudiziario, hanno cercato di collaborare con l'amministrazione giudiziaria, si sono presentati a denunciare qualche circostanza di cui erano a conoscenza..., sempre nessuno..., già, ancora nessuno tra loro si è fatto avanti...
Però, tutti pretendono, ma nessuno muove mai un dito... aspettano che siano sempre gli altri a farlo... vorrebbero garantiti solo ed esclusivamente i propri diritti, ma dei doveri nessuno ne parla!!!
La verità è che sono pochissime in Sicilia quelle società - che possiedono dei titolari, che permettano al proprio interno, ad alcuni dipendenti "non familiari", di poter esprimersi liberamente o soprattutto di manifestare concretamente le proprie idee...
Il più delle volte, questa cosiddetta autonomia, viene "soffocata" in virtù di quel timore reverenziale... o da quell'essere prettamente vili... circostanza plausibile... dal momento che da sempre quest'azione accompagna l'essere umano nel corso della propria esistenza...
Su quanto appena detto, debbo però dare un merito a questa società (ed anche ai suoi ex titolari), che hanno negli anni, saputo premiare alcune proprie risorse umane, quelle che nel tempo, hanno saputo dimostrare, di possedere una necessaria indipendenza morale, che non necessitava dei soliti atteggiamenti "servizievoli" per primeggiare...
Le stesse qualità che successivamente, sono state messe a disposizione - almeno quando richieste - dall'amministrazione giudiziaria subentrata, che ha potuto così godere, di quegli stessi individui, che si erano mostrati d'essere totalmente autonomi, autorevoli e indipendenti, in più di una circostanza...
Riprendendo da dove avevo iniziato...  abbiamo avuto modo, dopo quasi un anno, di poter costatare come alla fine... aver chiesto...  non sia servito a nulla!!!
Io sono infatti dell'idea, che bisogna pretendere delle risposte dalle istituzioni, quando per queste, si sia fatto innanzitutto il proprio dovere!!!
Perché,. soltanto in queste determinate circostanze, le istituzioni, sono (uso un termine forte...) "costrette" a rispondere...; forse non a quei soggetti che per primi ne avevano fatto richiesta, ma certamente a coloro che per gerarchia, ne sono direttamente superiori...; dopotutto, per consuetudine..., è sempre meglio che certe informazioni, non vengano portate a conoscenza dell'opinione pubblica..., non si sa mai cosa può accadere...
Vorrei concludere dicendo... a buon intenditor poche parole..., ma a me piace utilizzare un'altro proverbio, uno in latino che dice: Verba volant, scripta manent!

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