Una delle questioni più interessanti che difficilmente troverete nel nostro paese pubblicate, è rappresentata dal passaggio generazionale tra padre e figli...
In particolare, ciò che viene comunemente evidenziato è la mancanza di capacità delle nuove generazioni a saper condividere quelle strategie preimpostate, modelli di garanzia di una vita passata che ha saputo negli anni realizzare amicizie e profitti...
Questo modo d'accettare quanto a suo tempo loro consegnato, non viene oggi sentito da alcuni giovani come una opportunità di crescita, ma viceversa, questa situazione viene considerata un fardello... qualcosa con cui ci si dovrà sempre confrontare e che darà modo di ricevere (proprio da parte di quei predecessori, ora divenuti anziani...) critiche continue per ahimè, dimostrate inettitudini...
Tutti i genitori che si sono fatti da se o che ai tempi hanno ricevuto dal proprio genitore quegli studi professionali, imprese, etc. -
tempi allora in cui le decisioni familiari non si discutevano, ma bisognava esclusivamente impegnarsi negli studi già prestabiliti, in quanto intrapresi a sua volta dalle precedenti generazioni, affinché si proseguisse verso quell'avviata gestione ed escludendo sin da subito, qualsivoglia improvviso e destabilizzante cambiamento - dopo aver proseguito negli anni in modo disciplinato quanto gli è stato consegnato, dovranno ora prepararsi ad accompagnare a loro volta i propri figli in quel percorso, restando ad osservare e facendo loro applicare quelle regole ferree imposte, alle quali essi non hanno mai eseguito cambiamenti o modifiche, quest'ultime viste come fastidiose innovazioni...
Certo, parliamo di un periodo nel quale l'Italia viveva un periodo economico fiorente, non vi erano crisi e tutti i settori erano in forte espansione...
Il nome del fondatore, diventava a volte figura rappresentativa per la propria città o anche della nazione, diventando di fatto modello sociale che poteva familiare che poteva essere tramandato per generazioni, sì... da padre a figlio, ai nipoti e così discorrendo...
Quanto sopra ovviamente aveva un senso pratico, in particolare quando quegli eredi dimostravano di meritarsi la "creatura" fin lì realizzata, altrimenti in caso contrario (
e non era la prima volta che accadeva), quando le capacità dei figli non venivano ampiamente dimostrate o vi era in corso un conflitto familiare, ecco che accadeva egoisticamente che il proprio genitore portasse con se quella propria creatura, già... a morire, come quel Mazzarò nella novella di Verga: "
robba mia... robba mia... vientene con me"!!!
Ed è quindi che soltanto quando i figli decideranno di andare avanti con le sole forze, quando dimostreranno di possedere a tutti l'innato coraggio, si potrà giungerà ad avere nella vita sociale ottimi professionisti...
Altrimenti, come sta accadendo da due generazioni, ci siamo ritrovati ad avere centinaia di migliaia di "figli di papà" che non sanno far altro che godersi i patrimoni ereditati e che con il passare del tempo, avranno come obbiettivo finale quello di distruggerne quanto loro tramandato...
Come si vede una totale differenza, tra chi mantiene una determinata impronta e chi persegue nuove strade, a volte diverse, rispetto ai programmi familiarmente imposti...
Sicuramente, la propensione da parte di alcuni genitori ad incentivare il livello d'istruzione dei propri figli aumenta con l'aumentare del livello d'istruzione da essi raggiunto, di contro la probabilità che i figli acquisiscano un livello di istruzione eguale o più elevato, si riduce di molto, quanto il livello di istruzione scende oppure è molto basso..
Coloro che infatti possiedono un livello educativo medio/alto hanno la particolare propensione a motivare fortemente i propri figli affinché acquisiscano livelli d'istruzione elevati, stimolandoli inoltre ad una forte aspirazione al successo non solo scolastica, ma anche professionale...
E' chiaro però come l'attuale situazione comporti una disparità tra le famiglie, sia economica che culturale, ma soprattutto con una concreta applicazione di quella necessaria meritocrazia, ecco che tutte quelle politiche sociali volte a ridurre le differenze di opportunità sociali, non otterranno alcun risultato perché saranno sempre meno coloro che, attraverso l'istruzione, potranno sperare in una scalata sociale....
Infatti, osservando alla lunga il settore occupazionale, possiamo scoprire come il figlio di un operaio... resterà nella maggior parte dei casi anch'egli operaio (senza nulla togliere ad un lavoro certamente dignitoso... non è questo a cui faccio riferimento...), mentre ad esempio, il figlio di un Avv. e/o di un Ing., avrà certamente quei necessari appoggi, familiari e non solo, per farlo giungere all'ambito titolo...
Analoga circostanza si è andata ripetendo nella maggior parte dei casi, per quelle figure rappresentative, istituzioni, delle forze dell'ordine, della politica, ma anche per quei posti pubblici o di enti similari, che son passati da padre a figlio...
Anche nello sport è accaduto ciò, specificatamente nel nostro Paese, dove ad esempio nel calcio, i padri hanno lasciato in eredità quella professione al proprio figlio e oggi ne vediamo in campo anche i nipoti, certo a vederli in quelle squadre blasonate... assomigliano a dei brocchi!!!
E' evidente quindi come in questo nostro paese diventi impossibile pensare di crescere, perché vi sarà sempre qualcuno che ha pensato d'occupare quel posto da voi desiderato e non vorrà mollarlo, neanche a morire, anzi se pensate che soltanto così si potrà forse liberare... vi sbagliate, perché c'è pronto già un discendente a prenderlo!!!
Non vi sarà mai quindi un vero e proprio cambio generazionale delle posizioni, perché i padri (
già non idonei...) proseguiranno ora attraverso quei loro figli, i quali (
nella maggior parte dei casi anch'essi inadatti...) dimostreranno incapacità professionale, disgraziatamente proprio in quegli ambiti nei quali (
purtroppo per noi...) ahimè sono stati destinati, ma non solo, dimostrazione tutta la loro inadeguatezza contribuendo a incrementare in maniera negativa questo nostro già debole sistema...
Comunque, in questi anni qualcosa di positivo -
nei rapporti personali tra padri e figli - è stato compiuto, già... ora si è molto più uniti!!!
Infatti... secondo uno studio redatto, sembra che i genitori "
siciliani" -
rispetto al resto d'Italia - dedichino il doppio del proprio tempo a disposizione ai figli, la comparazione dei dati è stata realizzata valutando gli anni passati...
Già, gli esperti aggiungono però che quanto sopra riportato, sia dipeso da una nuova condizione sociale, che prende per l'appunto il nome di: “disoccupazione”!!!
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