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mercoledì 13 marzo 2019

Arrestati dalla Gdf il presidente e l’amministratore delegato della Blutec: la società che controlla l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese!!!

L'ennesimo scandalo... un'ulteriore truffa da sommarsi a tutte quelle che ogni giorno andiamo subendo!!!
Ed allora come dicevo, tanto per non modificare quella consuetudine, vengono arrestati dalla Guardia di finanza, il presidente e l’amministratore delegato della società Blutec, la stessa che controlla l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, nella quale lavorano all'incirca 700 operai e che ora rischiano di andare a casa...
Secondo la Procura di Termini Imerese (PA), l'accusa è di “malversazione ai danni dello Stato”, in quanto i due soggetti sono sono accusati di aver usato circa 16 milioni di euro di fondi pubblici destinati allo stabilimento di Termini Imerese, per altri investimenti della Blutec...
Ed allora mentre da noi spariscono i fondi, i dipendenti fanno la fame... infatti, 570 erano stati posti in cassa integrazione, mentre i restanti 130 sono stati impegnati in progetti di formazione...
Un'area quella di Termini Imerese che rappresenta uno scempio per la bellezza di quest'isola, un tratto di costa del nostro territorio che dire "meraviglioso" è poco... eppure la politica di allora, preferito destinate quell'area alla costruzione di questo stabilimento...
Siamo negli anni 60'... un periodo in cui la politica della nostra terra era gestita dalla mafia o meglio da quei suoi referenti della Dc...
Ed allora ecco che si decise di far partire nel 1967 la "Sicilfiat", una società a partecipazione pubblica, di cui la FIAT deteneva il pacchetto di maggioranza con il 60% delle azioni, mentre alla Regione Siciliana il restante 40%... tramite la Sofis prima e poi tramite l'ESPI (Ente siciliano per la promozione industriale). 
Lo stabilimento fu completato nel 1970 grazie ad un consistente contributo della Regione erogato al gruppo Fiat per ottenerne la localizzazione nel territorio - oltre lo scempio anche la beffa economica - (già... viene da pensare che siamo proprio un popolo di somari...), il tutto per barattare quello stabilimento con un po' di occupazione...
D'altronde parliamo di una struttura che occupava inizialmente 350 addetti... se la politica avesse sfruttato diversamente quel territorio, destinandolo al settore turistico, quelle stesse unità avrebbero trovato egualmente lavoro, a cui vanno aggiunti quei fattori d'inquinamento ambientale, che oltre ad aver lasciato forti ripercussioni a quei suoi dipendenti, lascia oggi una situazione disastrosa, impossibile da recuperare!!!   
Nel frattempo - siamo 1977 - la Fiat acquisì la totalità delle azioni, chissà a quale prezzo irrisorio o forse con la promessa che la forza lavoro sarebbe stata gestita da quel "gruppo di potere", a cui interessava principalmente controllare quei suoi lavoratori - divenuti nel frattempo (siamo negli anni 80') all'incirca 3.200 con altri 1.200 nell'indotto - circa 5.000 soggetti a cui sommare familiari, parenti e conoscenti vari... tantissimi voti con cui poter foraggiare, quei loro amici della "politica"!!!
Uno schifo allora... altrettanto oggi, dove s'evidenzia ancora una volta che a soffrire sono sempre le nostre società, quelle "siciliane", mentre le altre, sì... quelle a livello nazionale, appartenenti a quegli stessi gruppi imprenditoriali, stranamente... vanno a gonfie vele e nessuno di quei loro dipendenti rischia oggi il posto di lavoro...
Alcuni giorni fa avevo parlato di "SIRTI" e ancora prima di "CMC" ed ora tocca a "Blutec" (del gruppo FIAT), ma tranquilli, vedrete... non saranno le uniche, perché continuando con queste politiche inefficaci e certamente sterili, molte altre (dire "molte" è oggi un eufemismo...) le seguiranno... 
D'altronde di cosa stiamo parlando, basti osservare quelle nostre "residuate" realtà industriali, lontane "anni luce" dagli standard tecnologici richiesti, ma soprattutto dai processi produttivi richiesti, che a sentir dire da quei loro addetti, sono fatiscenti o non più d'interessanti per i mercati  internazionali... 
Se poi si aggiunge che le nostre industrie mancano di qualsivoglia rilancio industriale e che a fronte dei finanziamenti ricevuti, statali e/o europei, si è preferito investirli in altri settori che nulla centravano con la nostra regione (d'altro canto chi doveva controllare - come ripeto costantemente - partecipava al banchetto...), ma come si è visto, sono finiti altrove... ecco, sarei curioso di sapere oggi da quei nostri "rappresentanti" istituzionali e non..., in quali modi pensano di modificare questo trend negativo, visto che ormai ciò che resta di quelle zone industriali, sono soltanto le macerie di quello che un tempo furono le grandi aree destinate all'industrializzazione del mezzogiorno... 
  

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