Si dice che se non provi paura... significa che non stai facendo nulla d'importante!!!
Ciò è difatti, quanto sta accadendo in questo periodo a molti professionisti, in particolare per tutti coloro che dimostrano con i loro comportamenti, di non voler d'intaccare certi "signorotti prepotenti" o collaudati "meccanismi", subendo di fatto, quell'effetto paralizzante!
Già, sono in molti infatti... (in particolare tra gli uomini), quelli che pur di non avere conseguenze personali, preferiscono girarsi dall'altra parte o come si dice... farsi i fatti propri.
Stanno relegati in quegli uffici, sperando di poter proseguire quelle loro carriere, in modo silenzioso e (disgraziatamente) senza nessun merito...
Auspicano... di non esser sopraffatti da possibili ritorsioni, in cui resterebbero coinvolti, per aver tentato di mettere il "naso", in situazioni cui non dovevano intromettersi!!!
Ed è cosi quindi, che quanti sono oggi demandati a compiti istituzionali d'osservazione e di controllo, preferiscono -certe inchieste scomode- schivarle, causa i soggetti coinvolti, ma soprattutto, per quel timore di ripercussioni o strascichi che potrebbero comprometterne la loro imperturbabilità...
Nondimeno, fra tanti "paurosi", qualcuno esce allo scoperto... una donna, sì, un magistrato antimafia, un procuratore aggiunto, la Dott.ssa Lia Sava!!!
Un magistrato che da sempre è impegnato seriamente a contrastare questo generale costume della illegalità...
Ecco finalmente c'è chi non vuole accontentarsi di semplici risultati, ma che va in fondo nelle inchieste, che non teme, pressioni politiche o di palazzo, ma soprattutto dimostra di non avere paura!!!
Anzi, il solo pensiero di non poter dare il meglio di se, la spronata finora a dare di più, per ottenere quei risultati, che oggi la pongono tra i nostri migliori magistrati...
Infatti, in alcune precedenti esperienze (o come quelle appena fatte emergere) per riuscire a svolgere quanto ha concretamente evidenziato, ha dovuto intaccare particolare collusioni, come per esempio quelle legate a probabili "trattative" tra Stato-mafia o l'inchiesta di questi giorni, sulla gestione dei beni confiscati nel Tribunale di Palermo, che hanno dato il via ad una "rivoluzione", portando alla luce un sistema, che pare essere, altrettanto colluso, se non peggiore, di quello adottato da quegli stessi soggetti ai quali si era dovuti intervenire, attraverso (l'ormai ben noti) provvedimenti di sequestro/confisca...
Ecco quindi che, a differenza di colleghi che ristagnano in quel loro appartato laghetto, c'è chi -
come Lei- scende in campo, immergendosi in quell'ambito pericoloso nel quale in molti (
in particolare tra i suoi colleghi), preferiscono rimanere fuori, sperando così di non "bagnarsi", di non dover affrontare situazioni scomode nelle quali potrebbero finir male...
La parola d'ordine quindi è... non rischiare... mai!!!
Certo, così facendo si resta illesi, tra l'assoluta indifferenza generale.
Dopotutto è la stessa manifestazione, che da sempre, in tutta la loro vita, hanno palesato... quella propria viltà che ben li rappresenta e che è evidenziata da quelle continue assenti azioni!!!
Ah... se corressero contro i nemici con la rapidità con cui li fuggono, sicuramente li spaventerebbero...
Procuratore, la prego... non si fermi!!!
Sappia fin d'ora, che per quanto sta compiendo, avrà sempre e in ogni momento, tutto il mio sostegno morale!!!
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