Ricorre oggi il 33° anniversario dell'assassinio del giornalista Giuseppe Fava.
Sono molte le manifestazioni commemorative che in questi giorni l'hanno ricordato...
Cosa dire, non si finirà mai di ringraziarlo per quella eredità di valori e per gli ideali che ha saputo trasmettere a ciascuno di noi...
Giuseppe Fava per gli amici "pippo", prima di essere una giornalista di eccezionale cultura era soprattutto un grande uomo... ucciso in quel lontano 1984, proprio per quella umanità che riusciva a trasmettere, a questa sua amata città...
Poco prima di morire aveva detto-, "vorrei che gli italiani sapessero che non è vero che i siciliani sono mafiosi. I siciliani lottano da secoli contro la mafia.... I veri mafiosi stanno in parlamento, i mafiosi sono ministri, i mafiosi sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono al vertice della nazione. Nella mafia moderna non ci sono padrini, ci sono grandi vecchi i quali si servono della mafia per accrescere le loro ricchezze, dato questo che spesso viene trascurato.
L’uomo politico non cerca attraverso la mafia solo il potere, ma anche la ricchezza personale, perché è dalla ricchezza personale che deriva il potere, che ti permette di avere sempre quei 150mila voti di preferenza. La struttura della nostra politica è questa: chi non ha soldi, 150mila voti di preferenza non riuscirà ad averli mai! I mafiosi non sono quelli che ammazzano, quelli sono gli esecutori. Ad esempio si dice che i fratelli Greco siano i padroni di Palermo, i governatori. Non è vero, sono solo degli esecutori, stanno al posto loro e fanno quello che devono fare. Io ho visto molti funerali di Stato: dico una cosa che credo io e che quindi può anche non essere vera, ma molto spesso gli assassini erano sul palco delle autorità…”.
Ecco da queste parole, comprenderete i veri motivi che hanno condotto alla sua uccisione... Sono state queste le parole che lo hanno ucciso... parole che allora - come oggi - non vanno dette, verità che devono ad ogni costo restare celate e mai "sputtanate" ai quattro venti...
Un paese come il nostro omertoso e soggiogato, non può permettersi che qualcuno si presenti con la propria faccia e denunci quei politici e colletti bianchi, che passeggiano a braccetto con noti esponenti mafiosi...
Questa sera, avrei desiderato partecipare ad un dibattito “La città (im)possibile” (condotto da Adriana Laudani), non solo per gli ospiti invitati, ma soprattutto perché tra essi vi erano degli amici, come Giovanni Tizian, Claudio Fava e Michele Gambino; purtroppo, alcuni problemi personali mi hanno impedito d'esserci...
Riprendendo il titolo del dibattito... il sottoscritto crede che ad ognuno di noi, è data la possibilità di onorare quanti hanno dato la loro vita per questa terra, trasmettendo per esempio, quei valori di dignità e moralità, senza doverla ogni qualvolta ricercarla negli altri...
Bisogna dimostrare attraverso i quotidiani gesti, d'essere degni di poterci paragonarci (nel nostro piccolo...) a loro!!!
Ricordarli viceversa, senza mettere in pratica quegli insegnamenti di vita, operando sempre in maniera indegna e cancellando ripetutamente e con molta superficialità quei illegittimi comportamenti... sarebbe come averli uccisi una seconda volta...
Vorrei concludere riproponendo un ritaglio di un bellissimo poema di U. Santinò... intitolato "Ricordati di ricordare":
Ricordati di ricordare
coloro che caddero
lottando per costruire un'altra storia
e un'altra terra
ricordali uno per uno
perché il silenzio non chiuda per sempre
la bocca dei morti
e dove non è arrivata la giustizia
arrivi la memoria
e sia più forte
della polvere
e della complicità...
Ricordati di ricordare
quanto più difficile è il cammino
e la meta più lontana
perché
le mani dei vivi
e le mani dei morti
aprono la strada...
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