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giovedì 16 giugno 2016

Requiem... per le imprese edili siciliane.

Non ci resta che pregare...
I dati sul dissesto delle imprese edili siciliane sono terribili: tra imprese chiuse, in liquidazione, prossime al fallimento e sottoposte a provvedimenti giudiziari, quelle rimaste ancora in attività, rappresentano di fatto un numero irrisorio e certamente inadeguato...
Continuare a sperare in nuovi investimenti (pubblici o privati) è una mera illusione... ed è basata su fantomatici appigli, allo scopo di mascherarne le reali motivazioni e cioè, che non vi è alcun segnale di ripresa!!! 
La produzione delle costruzioni dimostra come in questi anni sia costantemente diminuita, giungendo agli attuali limiti negativi del -35/40%.
Le condizioni di rilancio non si vedono (e poi mi chiedo... quali "imprenditori" dovrebbero farle...) e gli unici interventi presenti sono quelli relativi ai lavori condominiali dei privati (per manutenzione straordinarie) e qualche "ripescato" progetto di nuova abitazione...
Le prospettive del mercato immobiliare, contrassegnate da questa tendenza negativa, ha sì... iniziato a dare segnali di svolta, ma rappresenta ancora un fattore debole e poco determinante, in quanto, ad ostacolare la ripresa del comparto, ha contribuito la rigidità dei valori immobiliari, rispetto al cambiamento delle condizioni di contesto... per cui, il mercato immobiliare continua a restare di fatto sospeso, nonostante le condizioni creditizie favorevoli ed i tassi d’interesse relativamente bassi... 
Possiamo dire che ci troviamo (come nel libro di Sebastian Junger) in mezzo a una "tempesta perfetta" senza precedenti... e soprattutto non si vede alcuna rotta o via di uscita...
In fondo... fintanto che i controlli di tutti i passaggi della filiera non verranno opportunamente "blindati", se il contrasto alla concorrenza sleale non verrà definitivamente eliminato, l'incremento alla corruzione e alla illegalità, continuerà (come vediamo ogni giorno) a farla da padrona...
In questa battaglia, proprio le associazioni di categoria dovranno dare una mano... facendo pulizia anche tra quanti, sono a tutt'oggi loro associati... 
Dopotutto... si tratta di fare il proprio dovere o meglio, di far rispettare quel proprio regolamento e quel codice etico tanto decantato... 
Bisogna infatti valutare le aziende su dati concreti e non su elementi cartacei perfettamente riportati,... si tratta di comprendere la loro reale capacità sul campo, puntando a quel valore aggiunto che sarà in grado di saper esprimere... 
Penso innanzitutto a regole morali, a principi di legalità e di rispetto delle normative vigenti, al miglioramento della qualità dei processi organizzativi, all'innovazione e all'investimento di nuove tecnologie e/o alle risorse umane, ed infine, all'utilità concreta che questa ha nei confronti della comunità...
Ha detto bene in questi giorni Celentano a proposito del prossimo ballottaggio per la poltrona di Sindaco di Roma: "prima di giocare a pallone bisogna ripulire il campo da corruzione!!!"
Qui, è la stessa cosa...
Bisogna cambiarla questa situazione e per farlo c'è bisogno di tutte le persone oneste... dai politici ai dirigenti, dai "veri" imprenditori ai professionisti competenti, dalle associazioni sindacali a quelle di categoria e per concludere (ma non certamente meno importante...) alla formazione, data da quegli enti paritetici...
E' tempo di unità e di condivisione, bisogna allontanare da se propri interessi personali, ma guardare ad una collaborazione strategica e importante... per un futuro diverso da quello a cui siamo indirizzati!!!
E un vero e proprio invito  alla "costruzione" (sembra volontario... ma è causale), a quella voglia di cooperare, per scoprire come alla fine, con le buone idee e la voglia di realizzarle, si potrà crescere tutti insieme, non solo per allontanare in tempi rapidi questa crisi... ma soprattutto per dare un futuro migliore ai giovani di questa nostra terra...

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