Una data da ricordare quella di oggi 28 maggio...
Quaranta anni fa veniva barbaramente assassinato sotto casa da cinque colpi di pistola (esplosi da un gruppo di terroristi di estrema sinistra), Walter Tobagi.
Era un giornalista del Corriere della Sera e a soli 33 anni per un editoriale scritto alcuni mesi prima che riportava come i brigatisti non fossero “samurai invincibili” ma tutt'altro, sottolineando le debolezze crescenti che in quei mesi si stavano evidenziando all'interno delle Br, ecco che una frangia di ventenni, chiamata Brigata 28 marzo (il nome richiamava le morti nel blitz dei carabinieri, di quattro membri delle Br avvenute a Genova nel 28 marzo 1980 nella strage del covo di via Fracchia), decisero di assassinare il giornalista sperando di attirare l’attenzione delle Brigate Rosse per potervi entrare a far parte...
Tobagi, si occupava principalmente di notizie su società e politica, ma erano le notizie sul terrorismo ad interessarlo maggiormente, ed è proprio per quei suoi articoli che venne condannato a morte...
Infatti ciò che più dava fastidio a quella frangia di spietati terroristi, era il messaggio che egli inviava da quel quotidiano, in particolare quando raccontava ciò che realmente stesse accadendo all'interno di quel gruppo eversivo...
Ora a distanza di 40 anni dalla sua morte si comprende in maniera chiara quella sua capacità di svolgere in maniera impareggiabile il proprio lavoro, in quanto nei suoi articoli si denotava uno studio attento e profondo da cronista attento ai particolari...
Quella stessa applicazione che oggi purtroppo non si vede in molti suoi giovani colleghi che viceversa utilizzano quella loro professione per dare notizie superficiali, l'importante è far pubblicare ad inizio articolo quel loro nome e cognome, quasi a voler incrementare i “like” personali e non accrescere quella testata dalla quale scrivono...
Credere poi che essi – di propria iniziativa – si dedichino a realizzare delle importanti inchieste, facendo emergere scoop (ancor prima del lavoro svolto dalle attività giudiziarie) o nomi eccellenti, beh.. quella è una cosa che ormai da tempo, non si vede più, anche perché la maggior parte di essi è imbavagliata, per non dire succube di quel loro editore, che solitamente limita i loro articoli a semplici notizie di cronaca...
Nessuno ormai segue quella traccia, quella notizia trapelata, quella soffiata che nel proprio lavoro può emergere, la maggior parte non si rischia neppure di farsi male... si scrivendo di personaggi scomodi oppure approfondendo ed indagando su tutte quelle vicende che solitamente anche un disattento blogger come il sottoscritto riesce ad intuire...
Oggi nessuno esprime il proprio pensiero per evitare di perdere lettori, di apparire antipatico o di parte, infatti leggendo molti di quegli articoli durante il giorno mi sembra di leggere sempre le stesse notizie, quasi fossero create in maniera automatica, vedo ovunque un generalizzato copia e incolla basato esclusivamente su quel voler catturare l'attenzione del lettore (in particolare se online...) più che scrivere quella notizia in maniera non solo meticolosa, ma soprattutto coraggiosa!!!
Ma d'altronde cosa ne sanno loro di coraggio fintanto che pensano principalmente su come far luccicare se stessi, senza mai a riportare ad alta voce quanto (forse) avevano meditato di scrivere!!!
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