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domenica 6 dicembre 2020

Cambiano le regole!!! Quando una fattura è considerata falsa...

Quest'anno in tema di fatturazioni false sono cambiate un po’ di cose a  seguito del recepimento della Direttiva Europea.

Tutti sanno che emettere una fattura falsa è una pratica molto rischiosa perché considerato un reato penale, ma non tutti sanno dei rischi che si corrono e delle loro naturali conseguenze....

 Difatti, questa modalità evasiva  è ancora uno dei mezzi più utilizzato per cercare di ottenere un grosso risparmio (indebito) sull'imposta dovuta...

Si sa che una fattura viene considerata falsa quando contiene dei dati non veritieri che modificano in tutto o in parte il  valore dei beni ceduti o dei servizi prestati e non importa l'ammontare, anche pochi euro possono costituire un documento falso... . 

I motivi che spingono ancora molti a realizzare o a procurarsi quelle cosiddette fattura false...

A iniziarsi dal contribuente che vuol pagare meno sulla propria dichiarazione dei redditi di fine anno o su quelle società di cui fa parte, ottenendo una riduzione dell’imponibile su cui calcolare le imposte dirette e indirette, ma anche certificare operazioni di acquisto inesistenti, per far abbassare l’imponibile del soggetto che la riceve e la registra nella propria contabilità...

Nel caso in cui nella fattura ci sono errate indicazioni o omissioni del contribuente su uno o più elementi che la costituiscono, non si sconfina subito nella falsa fatturazione ma si parla di errata fattura che determina una dichiarazione dei redditi infedele...

Come ormai la normativa vigente prevede nei casi di grandi evasioni, pene per chi emette fatture false,  da un minimo di 4 anni a un massimo di otto anni di reclusione...

Difatti, il passato art.2 del D.lgs n. 74/2000 prevedeva pene da un minimo di un anno e sei mesi, fino a un massimo di sei anni, per chiunque mettesse in atto azioni per evadere imposte sui redditi o sul valore aggiunto, utilizzando fatture o documenti contenenti operazioni inesistenti...  

Le imprese che emettono fatture false rischiano fino a 774.500 euro di multa (l’importo di una quota ha un valore minimo di 258 euro e un massimo di 1.549 euro, questa viene stabilita in base alle condizioni economiche e patrimoniali dell’impresa, in modo da rendere efficace la sanzione. Se viene applicata la quota massima bisogna moltiplicarla per cinquecento arrivano al massimo della sanzione pecuniaria di 774.500 euro), a cui viene anche applicata la responsabilità amministrativa da reato degli enti prevista dal decreto legislativo n. 231/2001.

Tra gli illeciti penali che rientrano in questa forma di responsabilità ci sono anche le sanzioni di frodi commesse con l’emissione di false fatture; d'altronde rappresenta dolo il consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, comprensivo della possibilità di consentire a terzi il conseguimento dell’indebito rimborso o il riconoscimento di un credito d’imposta inesistente.

Nel D.lgs n.231/2001 l’art 25-quinquiesdecies si legge: “in relazione alla commissione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti previsto dall’articolo 2 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote“.

Ritengo quindi che quando si parla di fisco e di evasione fiscale bisogna avere una conoscenza perfetta di quali meccanismi e quali rischi si mettono in atto, ma soprattutto quali conseguenze si potrebbero subire a seguito di quegli accertamenti, evitando così di mettere in pratica quel malcostume che ben sappiamo essere uno dei primi gravi problemi per il nostro Paese...

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