Il dato è stato pubblicato su Eurostat Regional Yearbook 2015...
Da quella analisi è emerso, che il tasso di occupazione nella nostra regione - compreso tra i 18 e i 64 anni - è stato nel 2014 del 42,4% e rappresenta il dato più basso, tra tutte le regioni europee....
Difatti, su sei regioni europee, con il tasso di occupazione inferiore al 50% quattro sono proprio in Italia, ma soprattutto al sud... mentre soltanto due si trovano in Spagna ed in Grecia...
Un dato allarmante legato soprattutto alla grave crisi imprenditoriale che attanaglia la nostra terra...
Uno sviluppo quello proprio dell'imprenditoria giovanile in Sicilia che non riesce a decollare e dove i decreti legislativi, atti ad incentivare il sistema dell'occupazione, restano di fatto nel cassetto e non permettono quello sviluppo auto-imprenditoriale che permetterebbe di fatto alla concretizzazione di un vero e proprio auto-impiego...
Sono anni che se ne parla... e dire, che esiste un vero e proprio Decreto legislativo a riguardo quello del 21 aprile 2000, n. 185 in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144. - GU n.156 del 6-7-2000 ) entrato in vigore dal luglio dello stesso anno... e cosa si è riusciti a fare... poco per non dire nulla!!!
Domande e domande presentate e mai evase... o meglio forse servirebbe chissà quale "spintarella" per farle giungere a destinazione... senza dimenticare che che quei giovani (speranzosi), hanno sostenuto tutta una serie di costi per poter presentare le domande... a cominciare da quelli necessari per la costituzione della società, rimasta di fatto virtuale...
E dire che proprio in un momento come questo e cioè di forte crisi economica e sociale, lo Stato ed in particolare proprio gli enti locali, dovrebbero concentrare tutti i loro sforzi, affinché quelle politiche di sostegno, giungessero alla definizione permettendo a queste imprese d'iniziare ad operare... considerato soprattutto la difficoltà che hanno ad accedere senza alcuna garanzia, a quel sistema finanziario bancario...
Infatti, a differenza di quanto avviene nel resto d'europa, dove i finanziamenti della comunità permettono ai giovani di creare quelle imprese, nate a volte da idee geniali e innovative, da noi si spreca tempo e soprattutto denaro, per impedire di fatto, che tali fondi ( di cui molti di questi... negli anni scorsi a fondo perduto) tornassero nelle casse della UE...
Se poi a quanto sopra, si aggiunge quel mancato sostegno dell'occupazione femminile (sono soltanto il 29,6% le donne che in Sicilia lavorano...) ecco che allora la crisi si sente in tutta la sua gravità...
A quanto sopra si debbono aggiungere tutti coloro che in questi anni stanno perdendo il lavoro... sia per le difficoltà imprenditoriali a trovare nuovi sbocchi, ma soprattutto per i soliti meccanismi "corruttivi" che non permettono quella necessaria e libera concorrenza, ma che agevola, sempre e soltanto, le imprese legate a "cosa nostra"...
Quando poi queste vengono dalle varie procure individuate e colpite, ecco che il numero degli occupati diminuisce ancor più: difatti il sistema finora adottato nella gestione di queste imprese confiscate, ha dimostrato ( secondo gli ultimi dati disponibili aggiornati al 31 dicembre 2012... già da questo dato dimostra quanto indietro sia il nostro paese dal punto di vista dell'informatizzazione...) dall'entrata in vigore della legge Rognoni La Torre del 1982 - come di quelle imprese confiscate in via definitiva - sono 1708 aziende e di cui proprio 623 in Sicilia - la maggior parte di queste, uscite dalla gestione amministrata, siano state di fatto, cancellate dal registro delle imprese e/o liquidate e quindi, ad esclusione di qualche revoca... per il resto si è proceduto alla vendita di tutti i beni a soggetti terzi privati...
Al solito due Italia... una che cresce ed una che muore... un divario a favore della prima con oltre trenta punti percentuali tra il tasso di occupazione più alto come quello di Bolzano con il 76,1% ed alcuni nostri capoluoghi tra i più bassi in Sicilia ( non sto qui ad elencarle perché viene veramente da piangere...).
Cosa aggiungere... sembrerà assurdo, ma tutti quei disoccupati... dovranno sperare in quelle scelte morali o nelle attuazioni responsabili d'integrità etica, proprio di quanti oggi sono al contrario... occupati.
Poiché, il giorno in cui si dovranno decidere le sorti di questa nostra terra, a quelle votazioni... non andranno soltanto quanti oggi sperano in quel profondo cambiamento ( e che a causa di ciò si sentono scoglionati anche ad andare alle urne...), ma soprattutto, andranno al voto, proprio coloro che quel cambiamento non desiderano che avvenga... per non sovvertire il più delle volte, i benefici personali, di cui finora hanno goduto...
Ed è in questa piccola ma rilevante differenza, che si gioca da sempre la partita del nostro bel paese... vere e proprie motivazioni del fallimento di questa terra, che mette in campo una opposta rappresentazione di quelle forze in gioco... e cioè tra quanti appartengono a quel mondo ovattato e privilegiato... fatto di favoritismi clientelari e chi si sforza giornalmente di correggerlo quel sistema... e non soltanto a parole!!!
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