Proprio alcuni giorni fa, abbiamo assistito alla sentenza del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia e dalla quale è stata emessa un'assoluzione per l'ex ministro Calogero Mannino... (non bisogna però confondere che, una cosa è l'essere stato giudicato innocente in modo definitivo dal concorso esterno ed un'altra cosa è l'esser stato assolto in primo grado per la trattativa... dopotutto si riporta: questa è stata una assoluzione per insufficienza o contraddittorietà delle prove, non per la loro mancanza e bisogna aggiungere che il giudice, con quel tipo di decisione, ha ammesso che la trattativa c'è stata e che costituisce reato...).
Ora all'improvviso ecco che l'ex Pm Antonio Ingroia esce allo scoperto... dichiarando ad una intervista del quotidiano Libero:
cosa diceva Giorgio Napolitano, ex Presidente della Repubblica, nelle intercettazioni sull'inchiesta Stato-Mafia?
Ecco... anche se probabilmente un giorno racconterò tutta la verità... (dopotutto in uno Stato democratico certi avvenimenti andrebbero sempre svelati...), ma non ora... e non certo attraverso un'intervista e poi credo che ancora non sia arrivato il momento...
Ed allora quando??? Forse attraverso la pubblicazione di un libro... il cui titolo potrebbe essere "Caro Giorgio come stai?".
Come si spiega l'applicazione sulla richiesta di distruzione immediata delle intercettazioni???
Lei Dott. Ingroia ha dichiarato, l'applicazione di quella richiesta... un abuso, provando in tutti i modi ad ostacolarne la distruzione (intercettazione di dialoghi tra l'ex capo dello stato Giorgio Napolitano e l'ex ministro Nicola Mancino) ma ora, si è capito come quella fosse di fatto una sentenza politica, che avrebbe comportato non solo una gravissima crisi istituzionale, ma anche le possibili dimissioni del Presidente della Repubblica...
Certo ora anche l'ex Pm è stato abbandonato... (come in molti... in questo nostro paese... soprattutto quando si trattano argomenti scomodi...), si perdono infatti per strada... più di un amico, in particolare proprio per quanto emerso dall'inchiesta sulla trattativa, che dimostrava essere scomoda a molti, non solo a destra, ma anche a sinistra...
Ed è il motivo per cui hanno trasformato quel lavoro (fatto di quasi vent'anni d'indagini) in un tentativo promozionale personale, di un lancio verso la politica... dimenticando tutti quegli uomini dello Stato e non, che nel corso di quegli anni... sono rimasti uccisi...
Purtroppo ciò che è grave è trovare ancora oggi, in qualità di pubblico ministero, dei giudici che non vogliono sentire, vedere, sapere... già un meccanismo di autodifesa corporativa che scatta spesso quando ci sono di mezzo magistrati o altri pezzi delle istituzioni!!!
Detto così si potrebbe pensare che ogni riferimento al procedimento Stato-mafia è puramente casuale… o forse ritiene che in quel processo siano stati protetti pezzi di istituzioni???
No, più che nel processo lo si è fatto fuori dal processo perché quel processo non si celebrasse mai... e difatti, un ruolo fondamentale lo hanno svolto anche la magistratura associata e il Csm a colpi di procedimenti disciplinari nei confronti dei pm che doverosamente facevano quelle indagini...
Come si spiega infine il suo ruolo d'avvocato, avendo dichiarato a suo tempo... che mai avrebbe mai assistito mafiosi e corrotti, ed invece oggi, sta difendendo i presunti complici di Massimo Ciancimino, condannato in via definitiva per riciclaggio del patrimonio mafioso del padre: niente di incoerente perché nessuno dei miei assistiti è incriminato per fatti di mafia, in più aggiungo che sono convinto dell'innocenza di questi imputati che sono rimasti stritolati da quello che io definisco il sistema Cappellano...(l'amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, posto sotto indagine dalla Procura di Caltanissetta per corruzione e altri reati…).
Dall'inchiesta emerge che l'amministratore giudiziario, aveva l’interesse a enfatizzare se non addirittura inventare l’origine “mafiosa” di certi patrimoni, specie se di ingente valore, per ottenere così incarichi e onorari, che poi, venivano rapportati sul valore della aziende confiscate.
Un sistema che consentiva, d'elargire incarichi e benefici a parenti e amici dei magistrati che spesso, erano gli stessi, che avevano nominato quegli amministratori e che in corso d'opera... gli liquidavano quei lauti compensi!!!
Uno di quei magistrati era proprio Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione dei beni confiscati del Tribunale di Palermo, dove sul suo conto in queste settimane, sono emerse intercettazioni imbarazzanti...
La sensazione è che ci sia un'Antimafia che più che gli ideali persegua interessi particolari!!!
Ma quella è un altra questione...
continua
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