Viviamo un'era nella quale, la comunicazione avviene sempre più per riduzione e cioè, si tende sempre più a semplificare una qualsivoglia discussione, ovviando con l'utilizzo di frasi fatte... quasi sempre... mere opposizioni.
Per cui, si viene a creare una netta demarcazione, tra ciò che si pensa realmente e ciò che di fatto si compie..., tra quel voler apparire a tutti i costi, amichevoli, corroboranti, disponibili, e quel manifestare se stessi, con il rischio che gli altri, possano giudicarci in maniera negativa...
Si tratta quindi di scegliere dove stazionare... perché... per stare all'interno di questo sistema bisogna accettare di venire inquadrati, buoni (per non dire fessi...), di evitare di provocare gli altri con decisioni il più delle volte imposte, quel non dover mai esprimere: o con me o contro di me!!!
Dopotutto, alle persone, interessa poco entrare nei dettagli... anche perché così facendo ci si espone... ed invece, sappiamo bene, come nel nostro paese, la faccia non vuole metterla nessuno!!!
E quindi... da un lato si esprimono giudizi, pareri, idee... ma di contro, quando quelle riflessioni debbono superare il limite teorico e debbono passare a quello pratico, ecco che quando si giunge al vaglio della penna stilografica... tutto si ferma, non prosegue, non viene approfondito... quelle parole restano lì... come "sfumature" in quella atmosfera grigia, che va con il passar del tempo a disperdersi...
Perché alle persone comuni... non interessa nulla, ne di come va il nostro paese e neppure se l'economia sta crollando, non importa nemmeno quante nuove inchieste sono state realizzate o quante persone sono state arrestate, già, a differenza di tutte quelle animate discussioni realizzate la mattina al bar... nel concreto, di tutto quanto lontanamente li circonda... e non ha di per se, un interesse diretto con la propria tasca... ecco che allora... di quanto avviene intorno... non gliene può fregar di meno!!!
Vivono come degli automi, sono marionette pronte ad obbedire agli ordini, pur di non vedere intaccate quelle proprie misere carriere, mortificano ogni giorno se stessi per allietare i propri superiori e nel contempo se possono, pugnalano possibili i propri colleghi certamente più meritevoli, affrettando a ristabilire quelle posizioni prestabilite, quei processi d'avanzamento che stavano per ostacolare i propri...
Ed allora, quando ci si trova a dover esprimere un commento o anche al dover prendere una decisione, ecco che in questi casi, ci si appresta subito a fare un passo indietro, ci si ritira di buon ordine... appiattendo in tal modo ogni proprio giudizio o banalizzando quella propria presenza, con argomenti futili, in modo tale da evitare qualsivoglia collocazione o venire attaccati per aver con le proprie dichiarazioni, urtato l'altrui sensibilità...
Non si tratta di essere vili, ma di quella pura e semplice monotona normalità... dove non è necessario prendersi cura degli altri, anche perché questi, non vengono da loro, minimamente avvertiti...
E' noto infatti che l'abitudine a ripetuti stimoli, finisce per non essere più percepita dal soggetto o ancor peggio, non produce in questo, alcuna risposta, ed è ciò che infatti accade oggi... dove per attirare l'attenzione, c'è bisogno sempre più di notizie eclatanti...
Dipende tutto da questo nostro stile di vita, dall'assuefazione a quei modelli imposti, da questo contesto che obbliga ovunque a seguire regole ferree, ma che poi di fatto, non riesce a farle rispettare, in particolare propri da quanti sono messi lì affinché queste si concretizzino...
Alla fine è come sentirsi anestetizzati... si seguono le regole dei social network, di quei mass media che impongono modelli da imitare, s'inseguono consumismo e benessere individuale, facendo in modo che questo prevalga sul sociale, s'esclude qualsivoglia critica, perché questa manca di per se... di quella necessaria base, date attraverso lo studio, da quell'aggiornamento e approfondimento culturale, da quella continua lettura quotidiana, dal saper osservare in maniera critica quanto avviene intorno, sapendo distinguere sempre... verità e finzione, tutte circostanze che permettono alla fine, di essere capaci di poter sviluppare proprie riflessioni, condizione necessaria per poter sperare un giorno, di modificare quella propria incapacità e soprattutto... indifferenza generale!!!
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