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venerdì 21 aprile 2017

Gli appalti pubblici e la nuova mafia emergente...

Qualcosa sta per cambiare...
Gli appalti pubblici milionari, rappresentano per la mafia, il primo obbiettivo a cui puntare con le proprie imprese "amiche" e nel caso in cui, questi contratti, dovessero finire in mani differenti e cioè ad imprese private "non affiliate", allora, si dovrà procedere, con i noti meccanismi estorsivi, affinché i titolari quelle imprese, ahimè "fortunate", comprendano come sia opportuno adeguarsi alle condizioni e priorità... di quelle cosche. 
In questi anni le indagini condotte dalle forse dell'ordine, hanno dimostrato come dietro quegli appalti, vi sia un grande interesse da parte di quella associazione... definita "cosa nostra"... 
Le nuove imprese sviluppatesi in questi anni e i loro referenti, stanno cercando di sostituirsi a quelle colpite dai provvedimenti giudiziari (sia di sequestro che di confisca) e ai loro rappresentanti societari, giunti ormai sotto la lente d'ingrandimento, da parte delle procure... 
Nuovi scenari quindi, si stanno prospettando... 
Si sono rotti quegli equilibri che garantivano la pax tra i vari affiliati... e che facevano sì che ciascuno governasse in quelle proprie aree di appartenenza, senza mai intaccare quelle degli altri...
Ma ora, con gli arresti eccellenti di quei boss... con il blocco giudiziario degli imperi finanziari dei soggetti "prestanome" legati ad essi, con familiari e parenti blindati da procedure amministrative e indagini penali, ecco che ora, nuovi referenti di quella stessa criminalità e/o opposta, tenta di prendere il potere di quelle aree, rimaste "libere" o quantomeno, non più sotto il controllo, di quei vecchi... certamente superati referenti!!!
Gli interessi economici d'altronde sono troppo alti... e i giovani emergenti legati alla nuova criminalità organizzata, rimasti finora sempre un passo indietro, adesso vogliono ciò che gli compete e passano all'attacco, senza più sottomissioni, imponendo con forza il controllo del territorio ed evidenziando a quanti ancora non vogliono comprendere, che ormai i tempi sono mutati!!!

Per altro, la sensazione che ciascuno di noi ha, leggendo quotidianamente gli avvenimenti riportati, è quella che si stia cercando in tutti i modi, di giungere ad una mediazione e che qualcuno, che ancora gode del "rispetto" di quei gruppi, stia provando una intermediazione tra le parti, cercando d'ottenere una tregua, che eviti di fatto, uno scontro di mafia...
Non va dimenticato inoltre, come da questa possibile conciliazione, non tiene conto di coloro che sono stati esclusi... e che potrebbero reagire, provocando azioni violente che darebbero vita a manifestazioni cruenti...
Ormai sembra certo... ma sono in molti a mettere in discussione le disposizioni giunte dall'alto, in particolare, tra essi, vi è chi sta iniziando a dubitare di quegli ordini (provenienti probabilmente dai penitenziari), che non sempre, rappresentano in maniera equa, le richieste di ciascuno... 
Come diceva Luigi Einaudi: "Dove sono troppi a comandare, nasce la confusione"!!!

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