Ieri, mentre leggevo delle gravi interruzioni nei servizi bancari e digitali in Ucraina, un pensiero mi ha trafitto: e se domani toccasse a noi?
Immagina per un attimo: bancomat, app di home banking paralizzate, carte di credito ridotte a pezzi di plastica inutili. Un'interruzione tecnica? Un attacco informatico? O forse qualcosa di più profondo?
La verità è che siamo vulnerabili più di quanto osiamo ammettere. Se il sistema collassasse qui da noi - in Italia o in qualsiasi altro Paese "avanzato" - le conseguenze sarebbero devastanti.
E no, non sto parlando di qualche ora di disagio, ma di uno shock capace di stravolgere la nostra quotidianità digitale in modo permanente.
Perché il problema non è solo tecnico, è esistenziale: in un mondo dove tutto è connesso, quando il denaro smette di scorrere, è la società stessa che va in tilt!
E quel che più mi spaventa: Siamo davvero pronti ad affrontare un'emergenza del genere o continueremo a fingere che tanto non può succedere, già... fino all'ultimo istante?
E qui parte il delirio: I supermercati smettono di accettare carte, la gente inizia a svuotare i bancomat rimasti, c’è chi prova a pagare in contanti ma, sorpresa, nessuno ha più contanti, visto che ormai viviamo in un’economia digitale.
Ecco che i social esplodono tra complottisti (che parlano di un reset globale), imprenditori in crisi (senza bonifici non pago i dipendenti!), ed il solito investitore che giura che "Bitcoin" ci salverà. Intanto, lo Stato emette un comunicato rassicurante scritto, come soltamente avviene, in "burocratese", mentre nelle piazze qualcuno inizia a gridare di "golpe" finanziario.
E tu, nel mezzo, ti chiedi: ma davvero nessuno ha prevsito un piano alternativo? Perché se domani il sistema collassasse, non saremmo molto diversi dall’Ucraina di oggi!
La gente inizierebbe a scambiare beni come in un medioevo digitale, i negozianti tirerebbero fuori i vecchi registri a carta, e i politici litigherebbero in TV su chi è il colpevole (sarà sempre colpa dell’Europa, dei banchieri, già... dei soliti noti).
E poi arriva la domanda che brucia: ma se fosse una scelta deliberata? Un modo per "resettare" i conti, bloccare prelievi, introdurre l’euro digitale con la forza?
La gente si dividerebbe all’istante: c’è chi impugnerebbe forconi ("metaforici", siamo pur sempre italiani...), chi correrebbe a comprare metalli pregiati o pietre preziose, e chi, semplicemente, aspetterebbe che tutto ritorni alla normalità, perché tanto alla fine si pensa sempre che tutto si sistemi...
Ma la verità è che nessuno sa davvero come andrebbe a finire. Perché siamo abituati a dare per scontato che i servizi bancari funzionino, come l’acqua dal rubinetto. E quando scopri che tutto poggia su server vulnerabili, algoritmi e decisioni di qualche tecnocrate, beh… allora sì che capisci perché in tanti stanno accumulando contanti sotto il materasso. Giusto per precauzione...
E tu, voi, da che parte stareste? A bestemmiare contro lo Stato, a organizzare rivolte su social oppure a fare scorta di cibo e scatolame, già... forse l'unica vera valuta che sopravvivrà a tutto?
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