Qualche giorno fa, la iena Giulio Golia si è recato nel piccolo comune di Bagheria, in provincia di Palermo per intervistare alcune delle vittime del racket...
Abbiamo sentito in questi giorni, come quasi tutti i telegiornali avessero esaltato le gesta eroiche di 36 imprenditori palermitani che si erano ribellati al pizzo, ed ora viceversa, si viene a scoprire dalle interviste nella trasmissione, che molti tra loro, non si erano nemmeno presentati alla procura... ma solo perché informati sui fatti, risultavano (secondo le dichiarazioni di un pentito) essere tra i nominativi elencati... fra coloro che pagavano il pizzo!!!
Capite bene come... una cosa è denunciare, un'altra è dichiarare - quando interrogati - che si paga... per evitare ovviamente di non esser incriminati, per associazione mafiosa...
La Iena Golia, ha intervistato anche Stefano Lo Verso, ex boss conosciuto come “autista di Provenzano” e ora collaboratore di giustizia a cui è stata tolta la protezione (a seguito di quanto prevede la normativa prevista...), per essere rientrato nel paese di residenza... ma ciò che trovo interessante è quanto ha espressamente dichiarato e cioè:
sono i mafiosi che dovrebbero andarsene da questo paese, non io che ho rinnegato con il mio passato!!!
Ora con la sua bicicletta passeggia per le strade di Ficarazzi, a Palermo, quegli stessi vicoli che tante volte attraversava in macchina, con a bordo il capo mafia Provenzano, per il quale prestava servizio, come autista...
Quest'uomo (
da collaboratore di giustizia) ha scelto di non scappare più... di ritornare nella sua Sicilia, a casa tra i suoi cari e di lottare contro quella mafia... con cui aveva convissuto...
Ora, confido (e mi dispiace dirlo...), di non essere pienamente persuaso di questo suo pentimento... ma se il tempo dimostrerà, che quel ravvedimento fosse reale... allora certamente sarò il primo a gioire, nel sapere che, anche tra quegli uomini, ci possa essere la concreta speranza, di vederli un giorno rinnovati, non solo nello spirito, ma anche con le azioni.
Non si tratta quindi di rinnegare con il passato, ma di dare in particolare ai giovani un nuovo segnale e cioè, che con quel sistema... non si va da nessuna parte!!!
Lo Stato però, già... lo Stato..., la sua parte la deve sapere fare... non può solo pretendere collaborazione e poi abbandonare quanti con le loro azioni hanno denunciano e fatto emergere gravi condotte...
Vedasi per esempio l'imprenditore Gianluca Cali, uno dei primi, che circa quattro anni fa, ebbe il coraggio di denunciare il pizzo a Bagheria ed ora, a causa di quanto segnalato... è costretto a girare con un’auto blindata, armato e con un giubbotto antiproiettile!!!
Nell'intervista, racconta delle intimidazioni e vessazioni a cui, lui e la sua famiglia, sono stati costretti, ma soprattutto, come si senta oggi, solo e abbandonato da questo Stato!!!
Il problema in effetti... è tutto in queste ultime sue parole...
Fintanto ci troviamo ad avere personaggi istituzionali, che invece di combatterla quella criminalità o quelle collusioni/corruzioni... continuerà ad andarci a braccetto (per non dire a mare...), ecco... laddove questo sistema resterà interconnesso con quel potere politico/mafioso, qualsivoglia lotta avviata dalle varie procure, avrà quale unico fine, quello sì... di creare qualche intralcio e modificare, equilibri e gerarchie familiari all'interno di quel serrato mondo, ma concretamente, quanto fatto, influirà minimamente sul prosieguo dell'attività stesse, che continueranno a procedere indisturbate come nulla fosse...
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