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venerdì 29 aprile 2016

I beni restituiti ai Sig.ri Basilotta...

Se ci fosse ancora mio padre mi direbbe... "te l'avevo detto"!!!
Ora dopo quasi sei anni trascorsi tra sequestro e confisca, i beni ritornano nuovamente nelle mani dell'imprenditore (defunto) Vincenzo Basilotta...
Fino a pochi giorni fa avevo espresso una valutazione sulla disuguaglianza di trattamento tra la società In.Co.Ter Spa e la Tecnis Spa (due pesi e due misure) ed in questi anni ho più volte denunciato la mancata capacità operativa di quelle società sequestrate e confiscate, che di fatto sono state accompagnate alla chiusura definitiva...
Quindi a sei anni di distanza quanto aveva espresso il Presidente della quarta sezione del Tar di Catania, Biagio Campanella, sulla sospensione del provvedimento della prefettura etnea (che aveva negato il rilascio del certificato antimafia alla In.Co.Ter Spa), trova ora la sua giusta collocazione...
Per cui, la seconda Corte d'appello di Catania, accogliendo la richiesta dei legali, ha "revocato il decreto del Tribunale" emesso nel 2012 e ha "ordinato la restituzione di tutti i beni agli aventi diritto"...
Nel provvedimento i giudici rilevano che l'imprenditore: "era oggetto di una vera e propria richiesta estorsiva" da parte di Cosa nostra e che "non si può ritenersi raggiunta la prova dell'appartenenza o del concorso esterno" alla mafia, e quindi "non sussiste il presupposto necessario per la confisca di prevenzione".
Mi chiedo, come mai ci si è messo tutto questo tempo???
Ormai gli appalti sono andati... i dipendenti pure... tutto il resto è passato... ed è strano che proprio quando forse la società si accingeva alla chiusura definitiva... vengono restituite nuovamente ai soci le quote...
Non è che forse lo Stato, avendo compreso il completo fallimento del proprio operato, abbia deciso -proprio come Ponzio Pilato- di lavarsene le mani, restituendo così nuovamente i problemi agli ex soci..???
Ambigua circostanza si ripete forse anche per quanto dal sottoscritto denunciato sul quotidiano on-line "LiveSicilia" sulla questione dei blocchi dei c/c da parte di Riscossione, situazione questa di fatto illegittima in quanto non teneva conto di tutta una serie di fattori fondamentali quali per esempio:
1) che il blocco ha di fatto sospeso in questi mesi l'operatività della società;
2) che la società non ha mai avuto notificato l'atto di pignoramento da parte della società di riscossione;
3) che sulle cartelle oggetto di pignoramento sono stati proposti ricorsi ai competenti organi tributari;
4) che in alcuni casi era stato ottenuto lo sgravio da parte dell'Agenzia dell'Entrate;
5) che a causa di ciò i dipendenti non percepiscono lo stipendio da quasi sette mesi;
6) che la società è sottoposta a confisca;
Ecco forse avendo compreso che quel blocco non poteva essere attuato ( per come è stato fatto...) e soprattutto che per tutta una serie di motivazioni -di cui ormai sono stanco di ripetere- (e che se interessati... potrete rileggere nei post scritti in tutti questi anni... quasi fino alla nausea) ed ancora, avendo rivalutato la posizione a suo tempo intrapresa quale errata, ecco che adesso si decide di tornare sui propri passi...
Ma ciò che è fatto è fatto... indietro per com'era non si può più tornare!!!
Come diceva Max Stirner: lo Stato chiama legge la propria violenza, ma chiama crimine quella dell'individuo!!!

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