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domenica 18 dicembre 2016

C'è chi parla... e chi agisce!!!

E' proprio così... 
Già, chissà perché, ma la maggior parte dei miei conterranei... preferisce parlare piuttosto che agire!
Sarà colpa del Dna, sarà colpa di questo territorio da sempre soggiogato, sarà per quella predisposizione a farsi sottomettere, quantunque alla fine... questa rappresenta la dura realtà. 
Ma d'altronde, chi sono io per dirlo... 
Se esaminiamo però quanto detto nel corso della nostra storia da personalità ben più illustri del sottoscritto, notiamo come quei giudizi d'allora, si accostino ancora oggi perfettamente a quanto da me riportato...   
Infatti, secondo Sciascia: "non c’è nulla che abbia valore positivo in Sicilia e la stessa bellezza dell’isola è inutile”... 
Per Di Castro: "I siciliani generalmente sono più astuti che prudenti, più acuti che sinceri, amano le novità, sono litigiosi, adulatori e per natura invidiosi; sottili critici delle azioni dei governanti, ritengono sia facile realizzare tutto quello che loro dicono farebbero se fossero al posto dei governanti. D’altra parte, sono obbedienti alla Giustizia, fedeli al Re e sempre pronti ad aiutarlo, affezionati ai forestieri e pieni di riguardi nello stabilirsi delle amicizie. La loro natura è fatta di due estremi: sono sommamente timidi e sommamente temerari. Timidi quando trattano i loro affari, poiché sono molto attaccati ai propri interessi e per portarli a buon fine si trasformano come tanti Protei, si sottomettono a chiunque può agevolarli e diventano a tal punto servili che sembrano appunto nati per servire. Ma sono d’incredibile temerità quando maneggiano la cosa pubblica, e allora agiscono in tutt'altro modo"...
Mentre, Raffaele Palizzolo, agli inizi del Novecento dichiarò come il "sicilianismo" si stesse colorando in modo esplicito di mafiosità: "Se per mafia si intende il sentimento dell’onore portato sino alla esasperazione, insofferenza contro la sopraffazione, generosità..., allora anche io mi dichiaro mafioso".
Don Fabrizio, nel Gattopardo, riportava al piemontese Chevalley: ”I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla...
E lo scrittore e sociologo Nando Dalla Chiesa, definiva il "sicilianismo" una linfa vitale del sistema di potere della mafia: "un sentimento intenso e confuso di solidarietà tra i siciliani, che si fonda, da una parte, su un radicato vittimismo di massa, dall'altra, sulla teorizzazione sociologica della eccezionalità della civiltà siciliana nel contesto storico nazionale ed europeo"...
Da quanto sopra si comprende come in ogni tempi, i valori siciliani siano stati legati a connotazioni dominanti quali, omertà, onore, famiglia, amicizia, gerarchia, ma soprattutto... rassegnazione!!!
Potremmo aggiungere che di "sicilianismo" è impregnata tutta la cultura siciliana, sporcata da secolari incrostazioni della subcultura mafiosa!!! 
Certo, sono frasi che irritano, sono dichiarazioni che come dardi si conficcano nelle nostre coscienze, poiché evidenziano quella realtà che vorremmo a tutti i costi tenere segreta, chiusa, sprangata...
Ma questo non è più il tempo del silenzio, oggi ogni singolo siciliano è messo a dura prova sul proprio ruolo sociale, su quanto egli rappresenta e soprattutto, sulla propria determinazione nel mettere in pratica quei principi di legalità a cui quotidianamente è chiamato a rispondere...
E' finito il tempo di demandare agli altri quanto di propria competenza... bisogna impegnarsi seriamente ricercando sempre e ovunque, quei valori morali da troppo tempo ignorati... 
Occorre difatti allontanare da se, tutte quelle azioni che conducono a coltivare esclusivamente i propri interessi a scapito di quelli della collettività; bisogna saper rifiutare le complicità che costantemente vengono offerte, come occorre allontanarsi da quei soggetti che vi hanno reso partecipi da quei meccanismi corruttivi, a cui pur tuttavia... siete stati legati.
Comprendo come ci si sente... nell'osservare come - il più delle volte - questo nostro ordinamento giuridico, non garantisca alla verità di poter emergere, creando in noi l'errata convinzione che quanto compiuto, non faccia altro che indebolire la fiducia in quella giustizia... "giusta"!!!
Sono comunque dell'idea che ogni siciliano, debba aspirare ad avere una terra migliore: basta con il parlare... occorre iniziare ad agire secondo principi di onestà, equità, giustizia e fedeltà, ricordando sempre, che a ciascuno di noi, viene offerta la possibilità di cambiare... 
In fondo... "vivere", non significa per l'appunto, correggere se stessi da tutti gli errori fatti???

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